La Pioggia Prima Che Cada by Jonathan Coe

La Pioggia Prima Che Cada by Jonathan Coe

autore:Jonathan Coe
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
ISBN: 978-88-07-01729-2
editore: feltrinelli
pubblicato: 2007-01-01T05:00:00+00:00


* Roadie: persona che viaggia con un gruppo rock occupandosi del trasporto e del montaggio delle attrezzature. [N.d.T.]

Com'è difficile raccontarti tutte queste cose nel giusto ordine. Come al solito, dovrei descriverti una fotografia, e invece ho fatto una gran confusione. Ma forse non esiste un ordine giusto, chi lo sa? Forse il caos e la casualità sono l'ordine naturale delle cose. A volte lo penso.

Dunque, torniamo alla fotografia. Ma non mi viene in mente nient'altro da dire. Un parco roulotte battuto dal vento nel Nordest dell'Inghilterra, una bimba piccola, e una coppia che chiaramente non avrebbe vissuto insieme molto a lungo. Cos'altro potrei dirti?

Due cose mi colpirono di Thea durante quella visita. Una era la sua completa e incondizionata dedizione a Martin, una dedizione che non era contraccambiata in alcun modo. Ricordo come si attaccava a lui alla minima occasione, come lo viziava, gli versava la birra, gli preparava il tè - talvolta anche quando eri tu, Imogen, quella che strillava chiedendo attenzione, sdraiata sulla schiena nella tua culla. L'unica volta che la sentii parlare di qualcosa con autentica passione fu più tardi quella sera, dopo che Martin era andato al pub e ci aveva lasciate sole, quando mi parlò di lui decantandone le doti di musicista e affermando che, un giorno, le sue canzoni li avrebbero resi entrambi milionari. Questa fiducia era commovente, ma del tutto mal riposta, per quel che mi era dato vedere. L'altra cosa che ricordo è la sua irascibilità, davvero scioccante.

La notai per la prima volta (di nuovo dopo che Martin era uscito - sembrava molto più calma ed equilibrata quando lui era presente) mentre Thea era davanti alla cucina a gas, a bollire dell'acqua in un pentolino. Era uno di quei pentolini che hanno il manico che si scalda, e lei si dimenticò di prenderlo con una presina quando lo tolse dal fuoco e, sebbene non si fosse ustionata la mano, ebbe un brutto shock. Lasciò cadere il pentolino con un grido e l'acqua si sparse dappertutto sul pavimento; poi si mise a imprecare come un carrettiere, una sfilza di parolacce, e con tutta la forza che aveva in corpo tirò un calcio al pentolino scaraventandolo dall'altra parte della stanza, poi prese una tazza di tè, ancora mezza piena e la scagliò contro la parete mandandola in frantumi. Solo allora riuscì a calmarsi abbastanza da far scorrere l'acqua fredda e mettere la mano sotto il rubinetto, e aiutarmi a ripulire il macello che aveva combinato. Quando tu ti mettesti a piangere, spaventata dai rumori scatenati dalla rabbia di tua madre, fui io che ti presi in braccio e ti consolai, quando fu chiaro che lei non lo avrebbe fatto.

Finii per passare la notte con tutti voi, sebbene non l'avessi preventivato. Martin aveva promesso di accompagnarmi in macchina a Market Rasen per prendere l'ultimo treno, verso le dieci. Ma non tornò in tempo dal pub.

Visto che di lui non c'era traccia, ed era già quasi mezzanotte, Thea e io andammo a dormire. Io mi strizzai nella più piccola delle due camere minuscole, e per un po' dormii di un sonno discontinuo.



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