La randagia by Valeria Montaldi

La randagia by Valeria Montaldi

autore:Valeria Montaldi [Montaldi, Valeria]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Thriller
ISBN: 9788858515310
editore: Piemme
pubblicato: 2016-04-04T16:00:00+00:00


50

La neve si era sciolta del tutto, lasciando sull’erba dei giardinetti qualche pozza di fanghiglia sporca. Ginzburg si fermò sotto un albero e ne fiutò a lungo il tronco. Poi starnutì, si scrollò e si diresse verso la recinzione. Barbara strinse in mano l’impugnatura del guinzaglio e lo seguì. Sebbene mostrasse ancora qualche incertezza nell’andatura, il cane si era ripreso molto più in fretta di quanto si potesse prevedere. Il giorno precedente, se ne era stupito anche il veterinario: mentre gli toglieva i punti di sutura, aveva affermato di non aver mai visto una ferita rimarginarsi con tanta rapidità. Le aveva raccomandato di fargli fare un po’ di moto, ma di tenerlo al laccio, per evitare altri guai. Lei gli aveva mentito ancora, dicendogli che il suo guinzaglio si era rotto nel corso dell’incidente e allora lui gliene aveva regalato un altro. Apparteneva al più anziano dei miei due cani, aveva sospirato: è morto un anno fa, e là dov’è adesso non ne ha certo bisogno.

Ginzburg si voltò a guardarla e tornò verso di lei. Barbara lo condusse fuori dai giardinetti e si avviò verso casa, riflettendo sugli avvenimenti degli ultimi giorni.

Ne sono già passati cinque dal mio ultimo colloquio con Randisi, si disse, non posso più aspettare: con lui o senza di lui, devo tornare a ispezionare il bosco di Machod. Proprio due sere prima, aveva parlato al telefono con il professore che seguiva il suo lavoro di assegnista e gli aveva chiesto una dilazione per il loro incontro di gennaio, spiegandogli che le ricerche in corso necessitavano di ulteriori approfondimenti. Lui si era mostrato accondiscendente. Migliore sarà il risultato, le aveva risposto, più rapida sarà la tua nomina. Il che, estrapolato dal linguaggio accademico, significava ben altro: tu cerca di scrivere qualcosa di veramente inedito, e il posto qui in università sarà tuo.

E qualcosa di inedito, lei lo aveva già per le mani, l’iscrizione.

Adesso, mentre richiudeva dietro di sé la porta della mansarda, decise di non aspettare oltre: Randisi andava chiamato subito.

Stava per comporre il numero, quando il cellulare le squillò in mano.

«Buongiorno, dottoressa.»

«Ah è lei, maresciallo. Pensi che stavo per telefonarle io… Ma, scusi, non avevamo cominciato a chiamarci per nome?»

«Sì, ha ragione, Barbara, me n’ero dimenticato. Come sta il cane?»

«Bene: è guarito quasi del tutto, per fortuna.»

«Senta, ha già stabilito quando tornare a Machod? Voglio sperare che non mi abbia disobbedito: non è che ci è già andata da sola, vero?»

«No, ma era proprio questo di cui volevo parlarle.»

«Be’, allora dobbiamo essere telepatici, perché è lo stesso motivo per cui la sto contattando io: la mia escursione lassù sarebbe in programma per domani. Vuole venire con me?»

«Sì, molto volentieri.»

«Mi promette che non sarà d’intralcio durante il sopralluogo, che non mi romperà le scatole con le sue visioni e i suoi fantasmi?»

«Glielo prometto.»

«Bene. Passo io a prenderla alle nove. Ah, e con il cane come facciamo?»

«Se lei è d’accordo lo porterei con me.»

«Se non se ne può proprio fare a meno… Ma riuscirà a tenerlo a bada?»

«Certo, non si preoccupi.



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