La rivincita sciita by Vali Nasr

La rivincita sciita by Vali Nasr

autore:Vali Nasr [Nasr, Vali]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Egea
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Tra le alte e impervie montagne – le più alte del mondo – dove confluiscono i confini della Cina, dell’India e del Pakistan, e dove un tempo si snodava la Via della Seta, si trova la valle di Hunza. Annidata all’ombra del K2 e del Nanga Parbat all’estrema punta nordorientale del Pakistan, Hunza è un luogo magico, con i suoi svettanti picchi innevati, le verdi pendici, i burroni serpeggianti, le profonde gole e i piccoli villaggi abbarbicati sui fianchi dei monti. I frutteti di albicocchi coprono la terra, abbracciando moschee e case costruite nello stile del Pamir.

Nel cuore della valle sorgono due villaggi, Karimabad e Aliabad. Gli abitanti del primo sono in maggioranza ismailiti, mentre quelli del secondo sono principalmente sciiti, come quasi tutta la popolazione di Hunza. Sciismo e ismailismo furono introdotti in questa regione dal nord, attraverso il Karakorum e l’Hindu Kush, da missionari itineranti. Karimabad in particolare era una sorta di mitica Brigadoon dell’Asia meridionale: il suo fascino mozzafiato suggerì all’autore di ambientare qui la fiabesca località di Shangri-la del romanzo del 1933 di James Hilton Orizzonte perduto6. Il villaggio è ancora oggi uguale a come egli lo descrisse, edifici e padiglioni compresi.

Il Pakistan non ha mai fatto di Hunza e della regione circostante una provincia (preferendo che continuasse a far parte delle «Aree Settentrionali» prive di personalità amministrativa), in parte perché un’entità di quel genere avrebbe avuto una popolazione a maggioranza sciita, che l’avrebbe resa l’unica provincia a maggioranza sciita del paese. Il governo di Islamabad ha cercato invece di dare ai sunniti (storicamente un po’ meno di un terzo della popolazione locale) una maggiore influenza nel territorio di Hunza. I metodi usati non sono stati delicati. Nel 1988, bande predatrici di estremisti sunniti che operavano con l’incoraggiamento di Islamabad raggiunsero Hunza e attaccarono le attività commerciali di Gilgit, la cittadina principale della valle, a poca distanza da Karimabad. Gli incursori uccisero centocinquanta abitanti. Poi venne l’erezione di un’imponente moschea sunnita nel bel mezzo della cittadina sciita e ismailita. Indubbiamente il governo aveva interesse ad affermare la presenza sunnita in una regione che confina con il Kashmir, da dove i pakistani progettavano di lanciare jihadisti sunniti contro la metà indiana di quella regione contestata. Attaccare Gilgit fu un’esercitazione preparatoria degli attacchi a Srinigar, capitale e città principale della valle del Kashmir, negli anni Novanta.

Dal 1988 a oggi c’è stata ben poca pace a Shangri-la. Si vanno formando milizie armate di sciiti e sunniti, le relazioni tra le sette sono tese, e vi sono periodici attacchi a moschee e leader di comunità. Una regione nota per la sua serena bellezza e per i pensieri che suscita, di un’armonia senza tempo tra la natura e l’anima umana, oggi è infestata dall’odio.

Negli anni Ottanta e Novanta, l’Asia del sud in generale e il Pakistan in particolare hanno fatto da grande campo di battaglia per il conflitto saudita-iraniano e sunnita-sciita. India e Pakistan erano esposti all’intraprendenza sciita molto più dei paesi arabi. Il Pakistan è al secondo posto, dopo l’Iran, per popolazione sciita, con circa 30 milioni.



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