La scia nera by AA.VV

La scia nera by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Tea
pubblicato: 2019-02-10T22:00:00+00:00


V. Omicidio

(Tu hai ucciso ogni cosa. Hai ucciso l’amore, hai ucciso la verità. Hai ucciso la fiducia. Tu hai ucciso ogni prospettiva. Ecco che hai fatto.)

VI. Totemica

Cos’ha pensato alla fine?

...?

Voglio dire, lei era lì in piedi con suo marito che perdeva i sensi...

Sì, volevo che pensasse che stesse per morire, credo.

Crede?

Alla fine? Perché ha detto «alla fine»?

Intendevo qual era il suo intento definitivo?

Farlo sentire impotente.

Fargliela pagare, insomma.

Si potrebbe mettere in questo modo.

A questo ha pensato?

Che non sarebbe morto, ho pensato, ma che era importante temesse il contrario...

Bene, e poi?

Sì che provasse quella sensazione orribile di non avere scampo.

...

...

Voleva che capisse, insomma...

No, capire non capirà mai, volevo che sentisse, ecco. E sa cos’è la cosa buffa?

...

Ero io quella che non voleva sposarsi... Lui sì, stavamo insieme da un anno e già insisteva perché «regolarizzassimo»...

C’era qualcosa di preciso che la tratteneva?

Non so, direi una specie di... diffidenza...

Era stato violento altre volte?

Non esattamente... Si trattava piuttosto di controllo, direi...

Si spieghi.

Aveva degli accessi critici come fosse infastidito della mia stessa esistenza anche quando proclamava il contrario. Per un periodo pensai di rompere, ma poi qualcosa me lo impedì...

Che cosa?

La paura, non è sempre quella che ci frega? E anche la testardaggine.

Ah.

Sì, la testardaggine di voler dimostrare di essere all’altezza. Ero convinta che lui mi amasse più di quanto potessi amarlo io. Ma era lui che me l’aveva fatto credere: non è violenza questa? Più dello schiaffo.

Lo schiaffo.

Una giornata strana, quella. Non facevo altro che domandarmi: tutto qui? Tutto qui? È possibile che fossi particolarmente di malumore, forse persino un po’ depressa. L’albergo non mi piaceva e Carlo era seccato che non mi piacesse, l’aveva scelto lui. La cerimonia mi aveva sfinito.

Ha subito anche quello?

...

Voglio dire che nel suo racconto lei è sempre passiva.

No, quello schiaffo me lo sono cercato. Ha presente il bacio che sveglia la bella addormentata?

Un bacio non è uno schiaffo.

No, certo, ma quello schiaffo mi ha svegliato perché ho capito che era tanto tempo che avrebbe voluto darmelo. Tutto mi è apparso chiarissimo, cose che avevo sepolto, intuizioni che si facevano reali... Così quando è tornato alticcio con la camicia tutta sporca di rossetto gliel’ho fatto notare: era il nostro viaggio di nozze! E lui a dire che lo costringevo col mio atteggiamento a cercare distrazioni altrove. Incredibile. Improvvisamente ho smesso di giustificarlo per tutte le volte che raccontava come se io non ci fossi una storia in cui ero presente. È successo in quel momento.

Vuole che facciamo una pausa?

No, va bene. Stavo dicendo?

... È successo in quel momento.

Lui mi ha detto che non era successo niente, solo contatti mentre si ballava.

E lei?

Io ho detto che aveva un senso e che sarei uscita anche io proprio in quel momento, ma che non temesse perché non sarebbe successo niente... Lui, mi ha lasciato arrivare fino alla porta della stanza... Ha mai notato quanto sono pesanti le porte delle stanze d’albergo? Quasi non riuscivo ad aprirla e mi ripetevo che stavo uscendo, che dovevo uscire, ma che non sapevo dove sarei andata. E



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