La seconda vita di Naoko by Keigo Higashino

La seconda vita di Naoko by Keigo Higashino

autore:Keigo Higashino [Higashino, Keigo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Suspense, Fiction, Thrillers
ISBN: 9788884909565
Google: naJZswEACAAJ
editore: Baldini Castoldi Dalai
pubblicato: 2006-09-15T17:20:24+00:00


CAPITOLO 24

L’orologio da taschino che gli aveva regalato Kajikawa Itsumi, rimase per un anno e mezzo in un cassetto della credenza in soggiorno. L’occasione di tirarlo fuori dopo tanto tempo venne quando all’improvviso dovette partire per un viaggio di lavoro a Sapporo.

Heisuke, come responsabile della produzione, andava raramente in trasferta. In effetti, succedeva soltanto quando si trattava di studiare qualche innovazione tecnologica. E questo viaggio non era un’eccezione.

La squadra di Heisuke lavorava alla costruzione di un nuovo iniettore computerizzato per motori a scoppio. Recentemente era stato introdotto un sistema per verificare in tempo reale che l’ugello rilasciasse la giusta quantità di carburante, e Heisuke, con i due ingegneri incaricati del progetto, Kishima e Kawabe, doveva andare a dare un’occhiata. Il costruttore di questo nuovo sistema di misurazione era appunto a Sapporo.

«Se vuoi, puoi andare e tornare in giornata, però visto che è venerdì, perché precipitarsi a casa? Oltretutto è tanto tempo che non fai un viaggio. Dicono che in autunno l’Hokkaido è bellissimo. Con le foglie degli aceri che cambiano colore…» A quel punto il caporeparto Kosaka aveva aggiunto abbassando la voce: «E poi a Sapporo c’è quel posto che sai…»

«Che posto?» Quando Heisuke si girò a guardarlo, Kosaka fece una smorfia di fronte a tanta ottusità.

«Non c’è Susukino a Sapporo? Lo saprai…» Susukino era un famoso quartiere a luci rosse.

«Ah sì, certo.»

«E dai, non fare quella faccia. Lo so che sono fatti tuoi, ma da quando tua moglie è morta, non è che ti sei divertito molto. Non sarebbe meglio una ripassatina ogni tanto?» Kosaka abbassò la voce. «Dicono che ci sono delle ragazze stupende a Susukino…» e rise scoprendo i denti giallastri.

Anche se non aveva pensato a Susukino, Heisuke non vedeva l’ora di andare a Sapporo. Non era mai stato in Hokkaido.

Il problema era Naoko, ma si risolse da solo. Proprio in concomitanza del viaggio di Heisuke a Sapporo, Yōko, la sorella maggiore di Naoko, doveva venire a Tokyo. La sua unica figlia quella primavera aveva iniziato a frequentare l’università in città, e Yōko era da tempo che voleva venire a vedere come stava.

«Dovrò chiamare mia sorella zia. Non vedo l’ora…» ridacchiava Naoko.

Quando aveva saputo di Sapporo, Heisuke si era ricordato di una cosa. Aveva frugato nel cassetto della credenza. La prima cosa che aveva trovato era un foglietto di carta ripiegato. Era la matrice del vaglia che l’autista Kajikawa aveva mandato alla sua prima moglie. Voleva buttarlo via, ma alla fine l’aveva messo nel cassetto.

L’indirizzo era Toyohira, Sapporo. A giudicare dalla pianta della città, non doveva essere molto lontano dalla stazione centrale.

Heisuke non aveva mai dimenticato Kajikawa Seiko e sua figlia. Anche loro avevano perso qualcuno che amavano, e per questo non erano diverse dagli altri parenti delle vittime. Eppure soltanto loro due non avevano ricevuto aiuto da nessuno. Ancora adesso non poteva fare a meno di provarne vergogna.

L’autista Kajikawa mandava regolarmente denaro alla prima moglie. Perciò lavorava fino allo stremo delle forze e alla fine si era reso responsabile di quel terribile incidente. Eppure la prima



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