Roversi Paolo - 2018 - Addicted by Roversi Paolo

autore:Roversi Paolo [Roversi Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense
ISBN: 9788893901352
Google: WbotwQEACAAJ
Amazon: 8893901358
editore: SEM
pubblicato: 2019-10-14T21:00:00+00:00

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Sunrise, Italia. Oggi

Tre giorni. Soltanto tre giorni e Julie sentiva che quel traditore del suo corpo stava già ardendo: era tutto un fuoco, un incendio, le fiamme dell’inferno.

Non che per lei si trattasse di un’esperienza nuova, anzi. Quello che la preoccupava era la reazione della dottoressa Stark, che era stata molto chiara con lei quando le aveva fatto firmare quella marea di scartoffie al suo arrivo.

«Nei primi giorni di cura, oltre a osservare il divieto assoluto di utilizzare il cellulare e internet, leggere i giornali e guardare la tv, per te ci saranno due regole in più: non devi masturbarti e non devi avere rapporti sessuali. Ti servirà, sarà una sorta di viaggio introspettivo che ti condurrà alla riapertura di vecchie ferite: affrontandole, guarirai.»

Più facile a dirsi che a farsi.

Conosceva bene le sue “vecchie ferite”, come le definiva la psichiatra, non le occorreva indagarle. La diagnosi gliel’aveva fornita un medico di Parigi un attimo prima che lei se lo scopasse proprio nel suo studio. Tutto derivava dall’insana attenzione che il fratello di sua madre le aveva riservato fra gli otto e gli undici anni quando vivevano sotto lo stesso tetto a Bordeaux, insieme ai nonni.

Non ne aveva mai parlato con nessuno, seppellendo quel segreto, ma aveva anche compreso che era lì l’origine della sua brama di sesso. Era diventata una ninfomane e non poteva farci nulla.

Nel tempo si era informata – libri, enciclopedie mediche, online – e aveva capito che la sua era una malattia da cui non si guarisce: ci devi fare i conti ogni giorno, imparando a gestire i tuoi impulsi.

Il suo malessere la spingeva ad avere rapporti sessuali con perfetti sconosciuti in continuazione. Li trovava sulle chat specializzate, sui social network o, quando era al limite della disperazione, rimorchiandoli nei bistrot. Non importava se francesi o turisti stranieri, tanto arrivava subito al dunque senza chiacchiere o complicati preamboli. Il piacere sessuale era la sua unica ragione di vita, un desiderio compulsivo che le permetteva di anestetizzare i propri dolori. La sola regola che si era data, per tutelare il suo lavoro e la sua privacy, era di non andare mai più di una volta con lo stesso uomo. Così evitava qualsiasi coinvolgimento. E la cosa aveva funzionato, tra alti e bassi, fino a un paio di settimane prima, quando, in preda alla frenesia, si era scopata un fattorino che le stava consegnando un pacco in ufficio. Sul più bello era entrato il suo capo e lei – dopo le umilianti spiegazioni del caso e la rivelazione della sua malattia – era stata posta di fronte a una scelta precisa: o si curava o sarebbe stata licenziata. Perciò, eccola alla Sunrise.

Il problema, adesso, era che non aveva resistito nemmeno ventiquattro ore. La prima sera a cena aveva afferrato l’uccello di Tim sotto al tavolo proprio davanti agli altri, che avrebbero potuto accorgersene. L’esibizionismo, in fondo, era parte integrante della sua patologia. Ma visto che non aveva terminato l’opera, forse non valeva come ricaduta. Tuttavia il giorno dopo, mentre

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