Nel buio della mente by Paul Tremblay

Nel buio della mente by Paul Tremblay

autore:Paul Tremblay [Tremblay, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2017-01-25T23:00:00+00:00


La mattina dopo avevo indossato il mio vestito più bello, perché era quello che doveva indossare una persona apparsa in televisione. Era bordeaux, dritto sulle spalle e con le maniche corte, così sopra ci avevo messo un golf bianco. La mamma si vantava di averlo comprato a soli dieci dollari. Aveva cercato di convincermi a non metterlo per andare a scuola (non teneva abbastanza caldo, me lo sarei sporcato a ricreazione, a pranzo o durante la lezione d’arte...), ma non avevo voluto sentire ragioni.

Non vedevo l’ora di chiedere ad amici e compagni se mi avessero vista in TV la sera prima. Immaginavo che almeno qualcuno di loro fosse riuscito a indurre i genitori a dargli il permesso, perché non sapevano di cosa si trattava o cosa sarebbe stato trasmesso.

Mio padre si era offerto di accompagnarmi a scuola, ma la mamma aveva detto che ci avrebbe pensato lei, perché dopo doveva sbrigare delle commissioni, e poi voleva che lui svegliasse Marjorie e le chiedesse se quel giorno voleva andare a scuola o dal dottor Hamilton; doveva scegliere una delle due, non poteva restare in casa. A quel punto si era scatenata una discussione rapida, controllata. Con le telecamere sempre puntate addosso, i miei dovevano contenere le loro scenate, rendendole veloci e andando subito al punto.

Non ero rimasta lì a sentire la loro conclusione affrettata, ma ero corsa fuori precedendo mia madre, che mi aveva gridato di aspettarla. Non avevo obbedito: mi ero fiondata alla macchina parcheggiata sul vialetto e avevo cominciato a tirare lo sportello posteriore. «Mamma, è chiuso, sbrigati!»

Mentre facevo il giro della macchina cercando di aprire gli sportelli dall’altra parte, avevo notato un gruppetto di persone, forse cinque, che se ne stavano lungo la strada vicino al nostro giardino e tenevano in mano dei cartelli scritti a mano. Barry parlava con loro; non lo sentivo, ma non sembrava affatto di buonumore.

«Ti avevo detto di aspettarmi», aveva detto la mamma. Aveva sbloccato gli sportelli. Le avevo chiesto chi fossero quelle persone, e lei aveva risposto con un sospiro: «Non lo so, ma sarà meglio per loro se non si fanno trovare, al mio ritorno».

Mi ero abbassata sul sedile quando gli eravamo passate accanto, appoggiandomi contro il finestrino in modo che potessero vedere solo la parte superiore della mia testa e gli occhiali che sbirciavano fuori. Un anziano ci aveva indicato e aveva sollevato il suo cartello, ma era voltato all’indietro, e quando lo aveva girato eravamo ormai troppo lontane per leggerlo.

A scuola, quando avevo chiesto impaziente ai miei amici se avessero visto il programma, avevano risposto quasi tutti che non avevano avuto il permesso perché era da adulti e/o veniva trasmesso troppo tardi. Alcuni avevano detto che avevano visto la pubblicità, ed era spaventosa. Samantha mi aveva domandato perché avessi indossato un vestito carino per la scuola. Cara aveva detto che aveva visto una parte della trasmissione, in cui io non apparivo, ma poi era diventata troppo terrificante e non era riuscita a continuare. Brian aveva dichiarato che era una schifezza.



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