La separazione del maschio by Francesco Piccolo

autore:Francesco Piccolo
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858401750
editore: Einaudi

La prima idea di corpo di donna che si è formato nella mia mente è stato un corpo televisivo – a lungo, in seguito, sono stato sedotto da corpi televisivi, bidimensionali e lontani, in cui cercavo una dimensione erotica da mettere a fuoco. Era una campionessa di nuoto della Germania Est: Kornelia Ender. Le spalle di Kornelia Ender, estensione massima delle spalle, sono state il colpo di fulmine dell’infanzia che cominciava a scoprire l’altro sesso e da allora quell’idea di donna, l’idea di Kornelia Ender, è stata decisiva: non ho mai avuto donne con le spalle piccole. Poi una volta che aveva vinto la medaglia d’oro alle olimpiadi, esultò con rabbia e poi si sollevò sulle braccia per tirarsi fuori dall’acqua e in quel momento il mio sguardo invaghito scoprí che Kornelia Ender non aveva solo le spalle ma anche un culo forte, muscoloso, ampio. Una scena che mi turbò profondamente. Se la bellezza delle sue spalle mi rassicurava, quando uscí dall’acqua mi prese una strana improvvisa malinconia. La parabola non si è ancora conclusa, perché come è accaduto con Monica ho già lasciato donne che non avevano il culo, e soprattutto ho smesso di interessarmi a loro appena si giravano e allontanandosi mostravano una mancanza. Una volta, avevo diciotto anni, ho smesso anche, all’improvviso, di essere innamorato follemente di una ragazza che pensavo sarebbe stato l’amore della mia vita. Era restia a ogni contatto fisico, era faticoso ottenere qualcosa di concreto, ma una volta riuscii finalmente a sbottonarle i jeans e a infilare la mano sul culo: non lo trovai, trovai uno strato di pelle molle e di modesta quantità. Non me ne resi conto, ma nel giro di un paio di settimane non ne ero piú innamorato, senza spiegarmi il perché. L’ho capito con gli anni, quando ho compreso senza fare piú resistenze che il culo per me è un elemento decisivo, imprescindibile, quando ho smesso di lottare contro questa percezione perché la giudicavo una caratteristica maschilista orribile, e ho capito che lottare era inutile, mi imponevo una distrazione o una censura ma non serviva a nulla perché non avrebbe cambiato la natura della cosa: non riesco ad amare una donna senza culo.

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