La vita a volte capita by Lorenzo Marone

La vita a volte capita by Lorenzo Marone

autore:Lorenzo Marone [Marone, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
ISBN: 9788807036217
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2024-10-05T22:00:00+00:00


Napoli

Nell’ascensore del palazzo c’è scritto a pennarello: “’A gente d’o Vommero fann’ schifo!”, Ogni volta resto a chiedermi il perché di queste non tanto oscure parole, e chi le abbia incise. Di certo qualcuno non del Vomero, venutosi a trovare per caso, o per invito, sulla collina dove abitano i napoletani snob, quelli che tengono i soldi, il quartiere che tutti dicono di detestare e che tutti però frequentano. Il mio Vomero era un luogo diverso, più intimo, un luogo della memoria, più a misura d’uomo, dove ci si conosceva un po’ tutti, prima che gli anni ottanta lo trasformassero in un centro commerciale a cielo aperto, con l’apertura di tanti, troppi negozi, soprattutto lungo le arterie principali. Il Vomero di oggi è contaminato e caotico, pieno di localini minuscoli che offrono drink e dessert altrettanto minuscoli, alla frenesia degli aperitivi non sfugge più nessuno. Perché d’improvviso tutti sentano questo bisogno sfrenato io non lo so, e non lo capisco. Ai miei tempi erano i vecchi a sedersi a un tavolino con una gassosa o una cedrata davanti, a guardare i ragazzi sfrecciare via, invidiandoli per quanto possibile e affogando le recriminazioni in una bevuta. Ora i ragazzi sono al tavolino e guardano sfilare gli anziani che fanno ritorno a casa mestamente. Bah, non è un buon momento questo per esser vecchi, poteva andar meglio: mio nonno, ricordo, veniva ascoltato da tutti, a capotavola distribuiva consigli e partacce, e le sue parole erano benedizioni, in famiglia aveva la considerazione di un saggio capo indiano.

Oggi si deve far presto a morire, perché i figli hanno da fare, oggi il quartiere mi sembra in cerca di un’identità, sta in piedi a fatica, come le sue palazzine della speculazione edilizia che già cadono a pezzi, stanco come il suo parco più bello, quella Floridiana che mette ormai tristezza e fa sorgere rimpianti. Mai ho incontrato un silenzio così profondo tra le strade di Napoli come in questa lunga estate, nel chiaroscuro agostano sfilano ogni tanto sagome umane su silenziosi monopattini, e fanno paura nonostante siano innocui, scivolano veloci sul selciato e sono oltre, inghiottiti da una piazza spettrale, da una strada di luci gialle e rarefatte. E se non fosse per le bandiere azzurre che ancora pendono dalle finestre, parlerei di una città svuotata di entusiasmo.

“Cesare, mi raccomando,” esordisce Eleonora, affibbiandomi tra le mani Carciofina, una micia nel pieno dei suoi anni, gonfia di bellezza, il pelo grigio e gli occhi azzurri, che mi guarda con evidente disprezzo. “Vedi se riesci ad affidarla a Puppy.”

“In che senso?”

“Puppy le è amico, la proteggerà.”

“Eleonora, mi dispiace doverti sbattere in faccia la cruda verità, ma Puppy, come lo chiami, è un gatto perverso e diabolico, è una canaglia che infastidisce tutte le gatte della strada.”

“Cosa?”

Sbuffo e lascio perdere, la sordità della mia vicina è sfiancante, mi annoia dover ripetere le cose. Meglio farle credere che sarà Puppy a salvare la sua micia. “Va bene,” dico allora, quindi aggiungo: “Ma perché non vieni con me, così vediamo insieme se troviamo quel marpione?”.



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