L'Amore Fragile by Carla Guelfenbein

L'Amore Fragile by Carla Guelfenbein

autore:Carla Guelfenbein [Guelfenbein, Carla]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858511978
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2014-09-15T22:00:00+00:00


4 Organi collettivisti formati dai settori marxisti della classe operaia in risposta alle serrate organizzate dalle associazioni padronali che avevano come obiettivo destabilizzare il governo di Allende.

Cielo rubato

Il telefono squilla all’alba.

«Diego, Diego» lo sveglia Morgana con dolcezza. Le sue braccia addormentate la avvolgono.

Ha dormito poco. Non trova più una posizione per la sua pancia di otto mesi e mezzo. Diego si alza con un salto. Il telefono è in soggiorno. Dopo pochi minuti, Morgana vede la sua figura in controluce nella cornice della porta. Non riesce a decifrare la sua espressione. La sua voce tremante le perfora il centro del petto. È in corso un’insurrezione: un settore della Marina si è ammutinato a Valparaíso, parte del porto è occupata, il presidente sta andando al palazzo del governo. Diego si veste in fretta. Morgana si rende conto del suo sforzo per mantenere la calma. Il giorno da tempo annunciato e temuto è arrivato. Lo sanno entrambi. Morgana pensa che avrebbe potuto essere qualsiasi altro, un 10 o un 12, di qualsiasi altro mese. Solo la notte prima Diego le aveva fatto notare che l’11 settembre 1714 la Catalogna, che fino ad allora era stata una nazione sovrana, era caduta, sconfitta dalle truppe di Filippo V.

«Morgana, amore, tu non uscire di qui, mi hai capito?» la avverte mentre si allaccia le scarpe. «Che non ti passi per la testa di andare al lavoro o men che meno all’università.»

«Portati il soprabito. Sarà un giorno freddo, anche se non sembra» osserva lei dal letto, mentre si abbraccia le ginocchia.

Diego si siede accanto a lei e le prende le mani.

«Andrà tutto bene, tesoro. Li calmeremo, come durante l’attacco di giugno. Vedrai. Ma non uscire» insiste. «Con questo pancione è meglio che resti qui. Me lo prometti?» Le tocca il ventre e abbassa gli occhi. Morgana indossa uno dei suoi pigiami.

Ha voglia di piangere, ma si contiene, abbozza un sorriso e con la punta delle dita accarezza la bocca di Diego. È un gesto rapido, trattenuto.

Prima di uscire, le scrive un numero di telefono su un pezzo di carta.

«È di Paula, chiamala se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa. Capito?»

Morgana sente la porta che si chiude e poi il silenzio. Ma non è un silenzio assoluto, perché l’ascensore sale con il suo cigolio e subito scende, portando Diego alle incognite pericolose della strada. Resta immobile con le gambe raccolte, lo guardo fisso alla finestra da dove, con lentezza, si affaccia il giorno. È una mattina azzurra dall’aria sottile. Il suo cuore batte in maniera scomposta. Per spaventare la propria paura pensa ai suoi genitori. In questo caos rappresentano la normalità. Sua madre aveva deciso di venire per la nascita della bambina, ma una polmonite la tiene inchiodata a letto. Si sono telefonate. Elena parla di biberon e copertine, non fa che descrivere il corredino che ha preparato alla sua prima nipotina. Non avrebbe mai immaginato che la voce di sua madre sarebbe arrivata a essere una fonte di calma. Vorrebbe alzare il telefono e chiamarli. Però non farebbe altro che preoccuparli e magari, dopo aver riattaccato, si sentirebbe ancora più sola.



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