L'amore nel fuoco della guerra by Stefano Zecchi

L'amore nel fuoco della guerra by Stefano Zecchi

autore:Stefano Zecchi
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788852090899
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2018-11-05T23:00:00+00:00


19

Ranković gli era andato incontro per la strada che portava a casa sua. Valerio teneva in mano il foglietto su cui Sylva gli aveva disegnato il percorso da seguire una volta arrivato a Due Torrette, ma era riuscito a perdere più di una volta la direzione giusta. In mezzo alla campagna non era facile orientarsi, e le indicazioni della ragazza gli parevano molto approssimative. Spazientito, aveva deciso di ritornare all’osteria e aspettare la corriera che lo riportasse indietro, ma il suo progetto era stato vanificato dall’incombente visione di Ranković, uno di quei croati così grandi e grossi che sembravano due persone messe insieme.

Nervoso, Valerio aveva subito colto le cose più sgradevoli di quell’uomo cortese nelle intenzioni e villano nei modi. Detestava chi, per salutarlo, gli stringeva troppo la mano, che, per il suo lavoro, proteggeva con attenzione. Il croato gliela aveva stritolata, ma ancor peggio era stato quando con il viso si era avvicinato per baciarlo: una zaffata d’aglio era uscita dalla sua bocca fino a stordirlo per l’odore.

Il temporale della notte aveva reso la strada un pericolo costante, piena di ostacoli d’ogni tipo, da larghe buche zeppe d’acqua a pezzi di rami caduti. Fra quegli intralci, sorprendentemente agile nonostante la mole, Ranković precedeva Valerio che avanzava a fatica. Pur mettendoci tutta la sua attenzione, più di una volta era finito con i piedi nelle pozzanghere, imbrattando di fango le scarpe belle che aveva messo per rispetto del suo ospite, così come aveva indossato il vestito delle occasioni importanti: un ingenuo rispetto di cui adesso si stava pentendo, con il risultato di far crescere il suo nervosismo a livelli vertiginosi.

«Ci siamo quasi. Cammini ai lati, che è più asciutto.» Ranković si rivolse a Valerio con gentilezza. «La pioggia di questa notte è stata molto forte, ha fatto disastri un po’ dappertutto. Ma ci siamo» ripeté per rincuorarlo.

Una staccionata sgangherata delimitava l’ampio cortile che circondava la casa. «Una volta qui era bello» diceva, mentre, per far entrare Valerio, prendeva a calci un cancello, incastrato tra i sassi e il fango, cercando di aprirlo con forza. «C’erano fiori, quelle aiuole erano uno spettacolo… Le piacciono i fiori, vero? Gli alberi qui intorno erano pieni di frutti, ma adesso nessuno li cura. Anche gli animali sono malandati, c’è poco da mangiare per loro… Guardi dove cammina!»

Chiuso in un recinto, si lamentava un maiale zoppicante così magro da potergli contare le costole. Le galline, oltrepassata una barriera tirata su alla buona con delle cassette di legno per la frutta, si fecero incontro affamate, spennacchiate, e neppure loro davano l’impressione di passarsela bene.

Valerio e il padrone di casa si accomodarono uno di fronte all’altro sotto un albero di carrubo, il posto indubbiamente più accogliente di quel cortile, preparato per l’occasione. Accanto, su un grande tavolo coperto da una tovaglia a quadretti rossi, c’erano un fiasco di vino e bicchieri capovolti, per evitare che ci entrassero le mosche. Un po’ di sole riscaldava l’aria, non si stava male; il cortile era squallido, ma la campagna che



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