L'amour fou by André Breton

L'amour fou by André Breton

autore:André Breton [Breton, André]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2022-09-22T12:00:00+00:00


L’aria di nuotare…

Li interiorizza: Concentrando in sé tutta la potenza di questi «sopravvenuti», senza con questo darmi una idea precisa del tipo di interesse che ha per me, lei è in questo momento tanto piú pericolosa quanto piú silenziosa, piú segreta.

Di alcuna potenza sensoriale: La forma estremamente rapida e prosaica di questa dichiarazione mi sembra, riguardo ai diversi impulsi che si sono succeduti in me quella notte, molto caratteristica. Avulsa dalle condizioni di proiezione della poesia nella vita reale molto tempo dopo, mi sarebbe impossibile non considerarla gratuita e intempestiva. Ma, nel modo apparentemente piú occasionale, essa segna qui il punto culminante della mia agitazione interiore: ho parlato dell’amore, tutte le forze di sublimazione si affrettano a intervenire e già ingiungo a me stesso ansiosamente di non lasciarmi sedurre dal desiderio.

Il grillo: La prima volta che, a Parigi, sentii cantare un grillo fu a pochi giorni di distanza, proprio nella stanza abitata dallo spirito animatore della notte di primavera che ho raccontata. La finestra di quella camera, in un albergo della rue du Faubourg-Saint-Jacques, dava sul cortile della Maternità, dove l’insetto doveva essere nascosto. Continuò, in seguito, a segnalare ogni sera la sua presenza. Non ho potuto fare a meno, piú tardi, evocando quel cortile, di considerare come un presagio molto sorprendente del mio arrivo in quel luogo l’episodio che riferisco a pagina 92 dei Vases communicants (accompagnando una ragazza per la strada, confondo l’ospedale Lariboisière con la Maternità). A quel tempo però non avevo modo di farmi un’idea concreta di questo luogo: le magnifiche grida di supplizio e di gioia che di ora in ora vi risuonano non mi erano ancora giunte. Ma soprattutto questo grillo, questo grillo alla cui audizione cosí importante mi sollecitano, alla fine, i due itinerari combinati della poesia e della passeggiata, che cosa è, e che cosa vuol simboleggiare in tutto ciò? Ci ho riflettuto spesso da allora e, ogni volta, non sono riuscito a fare scaturire dalla mia mente che questo passo di Lautréamont: «Non avete notato la fragilità di un grazioso grillo, dai movimenti accorti, nelle fogne di Parigi? Non c’è che quello: era Maldoror! Magnetizzando le fiorenti capitali, con un fluido pernicioso, le induce in uno stato letargico in cui sono incapaci di sorvegliarsi come dovrebbero». Magnetizzando le fiorenti capitali… con un fluido pernicioso…

È troppo chiaro, in ogni caso, che il grillo, nella poesia come nella vita, interviene per togliermi ogni dubbio. La statua di Étienne Marcel, a fianco di una delle facciate dell’Hôtel de Ville, sta senza dubbio a indicare, nella poesia, il cuore di Parigi che batte durante la passeggiata, lo si è visto, all’unisono col mio.

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Ho insistito, specie nei Vases communicants, sul fatto che l’auto-analisi è di per sé sola, in molti casi, capace di esaurire il contenuto dei sogni, e



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