L'artista della fuga (Italian Edition) by Brad Meltzer

L'artista della fuga (Italian Edition) by Brad Meltzer

autore:Brad Meltzer [Meltzer, Brad]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2018-10-10T22:00:00+00:00


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«Mi guarda come se fossi tenuto a sapere cosa significa», disse Zig.

«Neanche io so qual è l’operazione in corso, ma conosco la storia», disse lo Strabiliante Caesar. «Non ne ha mai sentito parlare? Houdini e il suo Libro Azzurro?».

«Ho cercato online. Pare che fosse una specie di cifrario».

«Non solo. Era uno dei numeri di Houdini. Al culmine della fama, i suoi spettacoli si dividevano in tre parti: prima, c’era la magia...». Caesar strinse i dollari d’argento nel palmo della mano. La riaprì: non c’erano più. «Poi le sue evasioni: dalle manette, dalle camicie di forza e, naturalmente, la tortura cinese dell’acqua. Negli ultimi anni della sua vita, però, la parte migliore dello spettacolo era quella in cui smascherava le imposture dei medium del luogo».

«Tipo i cartomanti, intende?».

«All’epoca li chiamavano spiritisti. Avevano perfino una loro religione – lo spiritismo – fondata sull’idea che si potesse parlare con i morti. Oggi, ovviamente, fa pensare ai chiromanti e alle sfere di cristallo, ma a quei tempi, questa cosiddetta religione era un grosso affare».

«E la gente ci credeva?».

«Era appena finita la prima guerra mondiale. Le famiglie che avevano perso i figli in battaglia cadevano preda di truffatori che proponevano sedute spiritiche. Per Houdini, che aveva il cuore a pezzi per la morte di...».

«Sua madre», disse Zig, ricordandosi di quello che aveva detto Waggs, di cui aveva trovato conferma online.

«Appunto. Houdini era stato segnato profondamente dalla perdita della madre. Da quel momento in poi, si sentì in dovere di dare la caccia agli spiritisti. Lo considerava il delitto più esecrabile: riaprire con violenza vecchie ferite e approfittare della scomparsa di un familiare, o di un bambino. Insomma, riesce a immaginare?».

Zig ci riusciva. Lo immaginava dal momento in cui aveva creduto che la salma all’obitorio fosse Nola, dal momento in cui era tornata nella sua vita. Il peggio era stato la notte prima, quando lei lo aveva manipolato convincendolo a entrare nel suo ufficio solo per vedere chi lo avrebbe seguito. Zig poteva accettare quel raggiro; anzi, le doveva del rispetto per una mossa così astuta. No, per lui, il dolore vero veniva da ciò che gli aveva rivelato di se stesso.

Dieci anni dopo il funerale, non era più un apprendista del lutto. Sapeva dove si trovavano le sue cicatrici: era abituato a conviverci quotidianamente. In più, lavorava a stretto contatto con la morte e aveva passato gli anni utilizzandola come un vaccino contro quel senso di sconquasso sopraggiunto con la perdita di Maggie. Stare attorno a tanti giovani caduti sottraeva l’arma principale all’arsenale della morte: insieme con altre persone in lutto, Zig non si sentiva più solo.

E poi era apparsa Nola – la ragazza che aveva salvato sua figlia – e in un batter d’occhio tutta quell’opera di protezione si era disfatta, strappandogli la pelle strato dopo strato e ricordandogli l’unica cosa che gli era costata molta fatica per essere superata: le ferite più profonde – quelle che ti trafiggono fino in fondo all’anima – si cicatrizzano ma non scompaiono mai.

«La prego, può dirmi cosa c’entra questo con l’Ope.



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