L'autoeducazione by Maria Montessori

L'autoeducazione by Maria Montessori

autore:Maria Montessori [Montessori, Maria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2014-01-16T23:00:00+00:00


PARTE SECONDA

«I tests» sistematici per lo sviluppo intellettuale nelle classi elementari

GRAMMATICA

DAI MECCANISMI ALLO SVOLGIMENTO INTELLETTUALE DEL LINGUAGGIO

Nelle «Case dei Bambini» eravamo giunti a un grado di sviluppo in cui i bambini scrivevano parole e anche frasi; e leggevano dei cartellini (Tavola 1) ove erano descritte azioni che essi interpretavano praticamente, mostrando così di averle comprese. Il materiale di sviluppo per la scrittura e lettura consisteva in due alfabetari: uno più grande, che aveva le vocali di un colore diverso dalle consonanti; e uno meno grande, avente tutte le lettere del medesimo colore. Il grado di sviluppo, però, non era ben determinato: si potrebbe dire che i bambini avevano fissato i meccanismi della scrittura e della lettura e si avviavano verso uno svolgimento intellettuale relativo a tale conquista. Questo «avviamento», incerto nella sua limitazione, era, più che altro, una via aperta al progresso, quella su cui doveva venire a stabilirsi uno sviluppo ulteriore: la scuola dementare.

Nel piccolo bambino, ciò che veramente venne precisato con la prima parte del metodo, furono i «meccanismi» psicomotori della parola scritta, i quali dovevano venire a stabilirsi con un processo lento di maturazione – con un esercizio metodico delle vie psicomotrici – similmente a ciò che avviene per lo stabilirsi naturale del linguaggio articolato.

In un periodo superiore, la «mente» potrà servirsi nei suoi processi progressivi del linguaggio scritto, che fu meccanicamente stabilito così nella produzione (scrittura) come nell’interpretazione (lettura).

Ciò è stabilito normalmente a cinque anni d’età. Il bambino, allorché principia a pensare e a servirsi, in rapporto a tale sviluppo del pensiero, del linguaggio scritto, entra nel periodo delle scuole dementali. Ciò per un fatto di maturazione, non per altri fatti come quello dell’età, ecc.

È vero, si è detto in un primo periodo, che i bambini restavano nella «Casa dei Bambini» fino all’età di sette anni: è pur vero però che essi imparavano scrittura, calcolo, lettura e perfino composizione; s’inoltravano perciò così per età come per istruzione, nelle scuole elementari. Tuttavia quel periodo, dal meccanismo grafico in poi, era nebuloso. Noi ora l’abbiamo, con ulteriori studi sperimentali, «determinato», oltre a sorpassarlo di gran lunga.

Ciò dimostri però, che con l’istruzione elementare sul principio non usciamo dalla «Casa dei Bambini», anzi, vi rientriamo a dar forma distinta alle nebulosità piene di speranza tra le quali il primo studio era terminato. Quindi la «Casa dei Bambini» e le elementari non sono cose distinte – come potrebbero esserlo l’asilo froebeliano e le elementari – ma sono «la stessa cosa», la continuazione dell’identico fatto.

Rientriamo perciò nella «Casa dei Bambini» e prendiamo ad avvicinare il bambino di cinque anni e mezzo. Oggi, nelle «Case dei Bambini» che seguirono il progresso degli studi, vi s’inizia senz’altro l’istruzione elementare.

Dal secondo alfabetario della «Casa dei Bambini», si passa a un terzo alfabetario; ove le lettere dell’alfabetario mobile sono assai più piccole, perfettamente calligrafiche, e in numero di venti per ogni esemplare, anziché di quattro come negli alfabetari inferiori; inoltre l’alfabetario completo è tre volte ripetuto: ce n’è uno di color bianco (gesso), uno nero (inchiostro nero) e uno rosso (inchiostro rosso).



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