Le gesta del Buddha by Aśvaghoşa

Le gesta del Buddha by Aśvaghoşa

autore:Aśvaghoşa
La lingua: ita
Format: epub, azw3
editore: A.D.A.- Anonymous Digital Amanuensis
pubblicato: 1993-01-29T05:00:00+00:00


CANTO 14. La perfetta Illuminazione

1. Quando dunque ebbe sconfitto la potenza di Mara con la fermezza e la quiete interiore, egli, esperto nella meditazione, incominciò a meditare con l'intenzione di giungere alla comprensione del fine supremo.

2. E una volta ottenuto il perfetto dominio su tutti i metodi della meditazione, nella prima vigilia gli venne il ricordo delle sue nascite precedenti, l'una dopo l'altra.

3. «Nel tal luogo ero certamente quel tale, e dopo la mia dipartita da lì giunsi al tal altro luogo», pensava; e così richiamava alla memoria migliaia di vite, come rivivendole.

4. E sovvenendogli [che c'era stata] una nascita e una morte in tutte quelle esistenze, quell'animo compassionevole venne mosso acompassione per gli esseri viventi:

5 «Poiché s'accomiata in questo mondo dai suoi cari, ma si ritrova ancora ad agire in un'altra vita, l'uomo, che è davvero senza difesa, continua a girare come una ruota».

6. E mentre così si rammentava, sorse in quell'animo risoluto il sicuro convincimento che il ciclo delle rinascite fosse insostanziale come il midollo di un banano.

7. Ma durante la seconda vigilia, egli, secondo a nessuno in quanto a vigore, il migliore di color che vedono, ottenne la somma onniveggenza.

8. Con tale pura onniveggenza vide allora tutto il creato, come in uno specchio senza macchia.

9. E nel percepire la caduta e la rinascita degli esseri [a seconda delle loro] azioni infime o eccellenti, la sua compassione aumentò:

10. «Quelle creature che hanno agito in modo malvagio vanno incontro a un'infausta rinascita, quelle invece che hanno agito bene si stabiliscono nel triplice cielo.

11. «I primi nascono nel terribile, crudelissimo inferno, e sono miseramente oppressi da molti tipi di tormenti:

12. «Ad alcuni vien fatto bere un decotto di ferro fuso incandescente, altri vengono infilzati urlanti su pali di ferro roventi.

13. «Alcuni vengono cucinati a testa in giù in pignatte di ferro, come la farina; altri vengono miseramente arrostiti su mucchi di carbone ardenti.

14. «Alcuni sono sbranati da orridi cani feroci coi denti di ferro, altri da audaci [esseri dai] becchi di ferro, simili a corvi di ferro.

15. «Alcuni, spossati dal calore, desiderano l'ombra fresca e, come prigionieri, entrano nella selva oscura che ha foglie fatte di spade.

16. «Altri, con le braccia legate, vengono fracassati da asce come se fossero legna, e pur soffrendo non si dissolvono poiché il soffio vitale è sostenuto dai loro atti [malvagi] precedenti.

17. «Di quell'atto che, inteso al benessere, è stato compiuto per allontanare la sofferenza, questa sofferenza è il frutto goduto [da essi] controvoglia.

18. «Costoro soffrono terribilmente perché hanno agito male, rivolti [solo] al benessere; ma quella loro indulgenza può forse dare [ora] il minimo benessere?

19. «Gli impuri di cuore che compiono azioni impure nell'allegrezza ne traggono le conseguenze tra i lamenti quando il tempo è maturo.

20. «Certo, se i malvagi vedessero il frutto dei loro atti, vomiterebbero caldo sangue come se colpiti nelle parti vitali.

21. «Altri tapini, in virtù delle diverse opere che hanno origine nell'attività della mente, rinascono tra i diversi animali:

22. «In tale stato essi vengono miseramente uccisi, anche sotto gli occhi dei loro cari, per [ottenerne] la carne, il pelo, la pelle e le zanne, nonché per animosità e divertimento.

23. «Coloro che diventano



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