Le mani sull'informazione by Paolo Panerai

Le mani sull'informazione by Paolo Panerai

autore:Paolo Panerai [Panerai, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-02-23T23:00:00+00:00


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La nuova «Repubblica» e Molinari

Non che «la Repubblica» di Scalfari-Caracciolo e poi di De Benedetti non fosse un giornale schierato. Era di sinistra, e infatti era il preferito dell’intellighenzia che viene, talvolta impropriamente, chiamata radical chic. Non che De Benedetti, come ho più volte ripetuto e dimostrato, non abbia tratto giovamento dall’essere il controllore e poi il presidente della «Repubblica».

L’Ingegnere ha avuto più di un incidente sul suo lavoro principale di investitore e trader borsistico oltre che di industriale, a cominciare dalle vecchie stampanti Olivetti vendute all’amministrazione delle Poste. De Benedetti rispose con una querela a quanto affermò, a proposito della qualità delle stampanti, Marco Tronchetti Provera, capo di Pirelli, riguardo al fatto che l’Ingegnere fosse «molto discusso per certi bilanci Olivetti e per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane». De Benedetti chiese cinquecento milioni di lire di risarcimento, senza soddisfazione poiché il tribunale assolse Tronchetti.

Ma il grande vantaggio a essere dentro «la Repubblica» è stato l’appoggio forte, talvolta fortissimo, che ha avuto dalla sinistra italiana, per esempio riguardo alla concessione a Olivetti per la creazione dell’operatore telefonico Omnitel. De Benedetti ha detto, ogni volta che si paventava il favore verso di lui della «Repubblica», che mai è intervenuto sulla redazione. Non ce n’è stato bisogno.

Il vero dividendo di De Benedetti dalla sua partecipazione nel gruppo L’Espresso-Repubblica è stato lo spazio dedicato negli anni con analisi positive alle sue numerose operazioni imprenditoriali e di trading in Borsa. È anche successo, dopo le sue dimissioni da presidente di GEDI (23 giugno 2017), che «la Repubblica» desse con legittima evidenza la notizia che il PM aveva scagionato l’Ingegnere per il reato di insider trading ipotizzato per l’informazione ricevuta dall’allora premier Matteo Renzi sulla dirittura di arrivo della legge che avrebbe trasformato in spa le banche popolari. De Benedetti aveva investito cinque milioni, guadagnando seicentomila euro, attraverso il broker Intermonte.

Ha scritto «la Repubblica»: «La tesi del PM è che De Benedetti, nella conversazione con il broker, non sapesse che sulle banche popolari il governo Renzi avrebbe varato un decreto legge per trasformarle in spa, né ne conoscesse le tempistiche». Insomma la benevolenza, o comunque una speciale attenzione, specie sui temi di investimento, è continuata anche dopo le sue dimissioni.

Comprando il 100% di GEDI, Elkann si aspetta dalla «Repubblica» e da tutti gli altri giornali di GEDI semplicemente benevolenza sulle operazioni di Borsa? Il presidente di Exor e di Stellantis non è un incallito speculatore come De Benedetti, e ha problematiche assai più pressanti, nelle quali l’appoggio o anche la neutralità dei numerosi quotidiani posseduti può risultare veramente importante.

Per esempio verso le banche, che hanno espresso nei modi più garbati un segnale assolutamente favorevole al passaggio del controllo del primo gruppo di quotidiani italiani dai De Benedetti a Elkann. Sui libri segreti delle banche è rimasto indelebile il segno di quel gesto di scappare da Sorgenia, lasciando un buco enorme.

Sicuramente Elkann ragiona poi in termini più strategici. Basta rileggere che cosa il 25 aprile 2020 il neodirettore della «Repubblica», Molinari,



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