Leonard Cohen. Hallelujah by Roberto Caselli;

Leonard Cohen. Hallelujah by Roberto Caselli;

autore:Roberto Caselli; [Caselli;, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862314701
editore: eDigita srl.
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


NIGHT COMES ON

Night Comes On è un viaggio doloroso attraverso le grandi perdite subite da Leonard Cohen nel corso della sua vita. Un percorso documentato da persone e luoghi cari ai quali, seppure in modo diverso, ha dovuto dire addio. Un addio definitivo, se si escludono i figli che si sono semplicemente allontanati prima per seguire la madre in seguito al divorzio, poi per un normale corso di vita che coglie tutte le persone che diventano adulte. In questa canzone emerge violento il senso di insicurezza, spesso di inquietudine, causato dalle separazioni: siano esse causate dalla morte o dall’allontanamento delle persone amate.

Il primo quadro di Night Comes On vede Cohen sulla tomba della madre confessare la sua paura, il timore di non farcela ad andare avanti. Lo sconforto è tale da fargli dire “Avrei voluto che la notte avanzasse in eterno”. Lo coglie un pensiero di morte, forse di suicidio, come sono in tanti a sostenere. Tocca alla madre, figura forte della sua infanzia e adolescenza, consolarlo e spingerlo a “ritornare nel mondo”.

Nella seconda strofa il ricordo di Cohen investe il padre, che qui, come tutti i genitori maschili, rappresenta il conflitto. Sullo sfondo c’è la guerra del Kippur, alla quale Leonard volle partecipare in veste di musicista d’appoggio alle armate israeliane, nella mente le parole del padre, sionista convinto, che gli affida come ultimo gesto i suoi libri e la pistola (fu un lascito effettivo, avvenuto alla morte del padre) e gli suggerisce di non credere alla pace raggiunta (“ricordati figliolo come hanno mentito”). Cohen vorrebbe non credere alle parole del padre, ma si rende conto che la guerra è un male inguaribile e non finirà mai.

Passano poi davanti agli occhi di Leonard le figure di Suzanne e dei figli; la crisi con la moglie è descritta in modo crudo e senza speranza:

We were locked in this kitchen

I took to religion

And I wondered how long she she would stay

I needed so much

Toh ave nothing to touch

I’ve always been greedy that way

Eravamo bloccati in questa cucina

Mi diedi alla religione

Chiedendomi fino a quando sarebbe rimasta

Avevo un gran bisogno

Di non avere niente da toccare

Ero sempre stato così avido

Ciò che emerge è un modo di pensare controverso che da una parte spinge per la chiusura del rapporto, diventato troppo logorante, mentre dall’altra rivela il timore dell’abbandono che, oltre che di Suzanne, lo priverebbe anche della presenza dei suoi figli (“ma mio figlio e mia figlia emersero dall’acqua gridando: papà avevi promesso di giocare”).

Il senso delle ultime due strofe è ben espresso dallo stesso Cohen in un’intervista rilasciata alla rivista francese «Paroles et Musique», in cui spiega come la donna della penultima strofa non sia né madre, né sposa, ma un’altra presenza femminile che abbraccia tutte le precedenti ed è la responsabile della canzone. Il verso “Giaccio tra le sue braccia e lei dice: quando sarò andata, sarò tua, tua per una canzone” è in realtà la celebrazione della propria musa del momento, forse la stessa Dominique Isserman, con cui vive mentre scrive questo brano.



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