Lezioni di politica by Gianfranco Miglio

Lezioni di politica by Gianfranco Miglio

autore:Gianfranco, Miglio [Miglio, Gianfranco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Saggi
ISBN: 9788815304322
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2011-10-14T22:00:00+00:00


25. Marsilio da Padova (II)

Sulla vita e l’attività di Marsilio non si sa molto. Il toponimo del nome indica chiaramente l’origine padovana; nel 1312 è professore alla Sorbona, dove stringe amicizia con Giovanni da Parigi (Jean Quidort, 1250-1306), un giurista in grado di leggere i testi di Aristotele in greco. Nel 1324 esce la sua opera fondamentale, il Defensor pacis, che subito determina la condanna del Papato[33].

Colpiti dalla scomunica, nel 1326 entrambi riparano a Norimberga, alla corte di Ludovico il Bavaro (1282-1347, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1328 fino alla morte), che era un rifugio sicuro perché in quegli anni l’imperatore era in aperto contrasto con il Papato. Marsilio rimase sotto la sua protezione fino alla morte.

Marsilio godette di un momento di particolare popolarità, quando suggerì all’imperatore, suo protettore, di farsi incoronare dal popolo, anziché dal papa. L’impresa fallì perché – come spesso accade nella storia – a sostegno dell’ideale non esisteva alcuna forza reale.

Negli anni successivi a questo episodio se ne stette in disparte, lavorando a un’opera minore, il Tractatus de translatione imperii, largamente ispirata a uno scritto anonimo di Landolfo Colonna (1250-1331). Si trattava di un ammennicolo alla teoria del Sacro Romano Impero: quest’ultimo era interpretato come la continuazione dell’Impero romano, che diveniva sacro in forza delle tinte cristiane che gli erano conferite dalla consacrazione papalina (nell’ottica della translatio imperii, l’autorità dei Cesari arrivava così fino agli imperatori germanici). In realtà era uno scritto occasionale, perché nel Defensor Marsilio avrebbe fatto diverso affidamento sulla possibilità che l’imperatore potesse veramente erigersi a signore della comunità universale. Tuttavia, dato il fatto che era pur sempre ospite alla corte dell’imperatore, Marsilio non poteva permettersi di essere troppo scettico nei confronti del potere papale: esistono glosse successive alla pubblicazione del Defensor pacis tese proprio a correggere gli atteggiamenti antimperiali dell’opera, di cui in parte risentiva anche la prima stesura del trattato.

Nella terza parte del Defensor Marsilio passa in rassegna gli argomenti delle prime due parti, con il proposito di sostenere apertamente la pretesa dell’imperatore di farsi incoronare dal popolo romano, anziché dal papa. È quasi un documento propagandistico a sostegno della marcia su Roma di Ludovico il Bavaro, composto a uso del suo seguito[34]. L’incoronazione venne eseguita secondo il rituale descritto nel Defensor; alcuni studiosi l’hanno interpretata come una variante della teoria della sovranità popolare, ma sembra una lettura anacronistica. In ogni caso, nel momento in cui avrebbe dovuto difendere la sua autorità con la forza militare, l’imperatore ne risultò sprovvisto; durante la ritirata Giovanni da Parigi morì, mentre Marsilio si ritirò a Norimberga fino alla morte, che lo colse nel 1343.

Due anni prima, nel 1341, era uscito il Defensor minor (Il difensore minore)[35] a integrazione dell’opera maggiore. Quest’ultima era divisa in due dictiones: la prima era una teoria dello Stato, la seconda – in cui Marsilio metteva in opera le teorie codificate nella prima – consisteva in un’estesa polemica contro il Papato, di gusto tipicamente medievale. In relazione a Marsilio gli studiosi si sono chiesti se il suo interesse fosse



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