Lo sguardo rovesciato: Come la fotografia sta cambiando le nostre vite by Roberto Cotroneo

Lo sguardo rovesciato: Come la fotografia sta cambiando le nostre vite by Roberto Cotroneo

autore:Roberto Cotroneo [Cotroneo, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851133191
editore: UTET
pubblicato: 2015-05-31T22:00:00+00:00


Falsificazione e verità

Li abbiamo visti mille volte i film in cui qualcuno riceve una telefonata ambigua, da chi sostiene di avere foto per così dire compromettenti e chiede denaro. E l’altro gli risponde che vuole i negativi. Perché solo possedendo i negativi si può scongiurare il rischio che quelle fotografie riemergano e creino problemi. Il negativo è sempre stato il sigillo di verità. Non solo per i ricattatori che abbiamo visto mille volte nei film, ma anche per chi ha bisogno di capire la verità della foto.

Quando Lee Oswald, accusato di aver ucciso il presidente John Kennedy a Dallas, viene interrogato, per dimostrare che era un uomo con molta confidenza con le armi gli viene mostrata una fotografia, dove lo si può vedere immortalato con un fucile da guerra tra le mani. Oswald nega di essere quell’uomo. È vero, quella è la sua faccia, ma si tratta probabilmente di un fotomontaggio. Per chi ha più di quarant’anni il fotomontaggio è veramente il punto di non ritorno, il lato più immorale della fotografia.

C’erano fotomontaggi goffi, facilmente riconoscibili, e fotomontaggi raffinati, che potevano essere messi in discussione soltanto da specialisti in grado di cogliere dettagli, ombre che non coincidono, e incongruenze sottili. Per cui la stampa scandalistica utilizzava i fotomontaggi per attribuire vicinanze e relazioni sentimentali che in verità non esistevano, e la stampa politica, quando era disonesta, metteva a una stessa cena diversi uomini di potere assieme a soggetti poco raccomandabili per sottolineare certe frequentazioni e certe contraddizioni.

Il falso in fotografia è proprio intollerabile, una truffa aggravata, un tradimento. Lo si fa per motivi politici, per influenzare l’opinione pubblica, per rendere più belli gli attori e le modelle e dunque invogliare le persone ad andare al cinema o a comprare degli abiti. Un tempo il fotomontaggio era quanto di più distante dalla fotografia si potesse immaginare. La fotografia era verità. Persino nelle espressioni comuni si diceva: «Ha fatto la fotografia di un evento». «Ha fotografato il problema.» La luce e la realtà dicono la verità e restano impresse. Si tratta solo di catturarle per assicurarsi di essere nel giusto.

Ma non è così. E non lo è mai stato. I goffi tentativi di alterare una foto si facevano con forbici, colla e abilità nel bricolage. Si sostituiva una testa con un’altra e si poteva fingere che su quel corpo ci fosse una persona che invece non stava lì. Si potevano dipingere con un pennello le imperfezioni delle dive. Togliere le smagliature, cancellare qualche brufolo o un neo antiestetico, eliminare le solite occhiaie che non sono mai piacevoli da vedere. Grandi cose e piccole furbizie che però non convincevano nessuno. Un fotomontaggio alla fine lo riconoscevi, era solo una goffaggine, qualcosa che rivelava la pochezza di chi lo compiva. Per cui era meglio mettere in un cassetto colla e forbici e lasciar perdere. La grande fotografia ha la realtà dalla sua parte.

Con il digitale le cose sono cambiate. Si è cominciato a dire che tutto poteva essere modificato con Photoshop. Photoshop è un



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