L'ultimo treno by Marco Ponti & Francesco Ramella

autore:Marco Ponti & Francesco Ramella [Ponti, Marco & Ramella, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Paper First
pubblicato: 2021-04-14T22:00:00+00:00

3. I conti facili

3.1 Premessa

Leggiamo spesso che le Ferrovie dello Stato sono un’azienda profittevole. Nell’accezione comune, questa affermazione sottenderebbe che le entrate commerciali dell’impresa sono superiori ai costi di investimento e di gestione dei servizi. Nel caso in questione la realtà è profondamente diversa. Il “profitto” dell’azienda può essere descritto come il risultato di un’operazione contabile volta a fare emergere un’immagine all’opinione pubblica di un’azienda “normale”, che fa profitti come qualsiasi altra che operi nel mercato. E tale è infatti presentata in tutti i media, e ribadito ogni anno alla presentazione del bilancio.

Operazione del tutto legittima per l’impresa, che punta a presentare al meglio la propria immagine, ma forse non per il decisore politico proprietario al 100% dell’impresa, che dovrebbe perseguire la massima trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche.

In questo capitolo proviamo a ricostruire, sulla base dei dati contenuti nel Conto Nazionale dei Trasporti, qual è stata approssimativamente la spesa pubblica consolidata per il settore delle Ferrovie di parte corrente e in conto capitale nell’arco temporale che va dal 1990 al 2016. Vengono in parallelo quantificati gli introiti derivanti dalla vendita di servizi nello stesso periodo.

La differenza tra le due voci rappresenta in prima approssimazione l’entità delle risorse che il comparto ha assorbito, che per un’impresa che opera in un ambito di mercato corrisponderebbe alle perdite cumulate nel periodo analizzato.

3.2 La spesa pubblica consolidata del settore ferroviario

Il Conto Nazionale dei Trasporti (ministero delle Infrastrutture e Trasporti, anni vari) fornisce su base annuale l’ammontare complessivo dei costi sostenuti dallo Stato, dalle amministrazioni locali e dalle società a controllo pubblico ripartiti per modo di trasporto: impianti fissi, su strada, navigazione interna, navigazione marittima, navigazione aerea.

Sono state qui prese in esame le due sottovoci di “impianti fissi” che fanno riferimento a: 1) Ferrovie dello Stato e 2) Altre ferrovie, tramvie, funivie e impianti fissi.

Sono stati acquisiti i dati, ripartiti in spesa corrente e in conto capitale per tutti gli anni compresi tra il 1998 e il 2016. Nell’analisi dei trasferimenti non è stato incluso l’ultimo triennio 2017-18-19 per il quale non sono ancora disponibili i dati relativi alla spesa pubblica aggregata e neppure quelli del Fondo Speciale inps.

Si può ragionevolmente ipotizzare che lo sbilancio annuale al netto dei ricavi commerciali si attesti su livelli paragonabili a quelli degli anni precedenti, ossia intorno ai 12 miliardi. Al totale cumulato per il periodo 1970-2016 dovrebbe quindi essere sommato un ammontare intorno ai 36 miliardi.

Per quanto riguarda il biennio 2015-2016, con riferimento al Gruppo Ferrovie dello Stato, nel citato documento si precisa che «la differenza con il contributo risultante dal ministero dell’Economia e delle Finanze è legata all’andamento dei flussi di cassa». I dati riportati si discostano in misura rilevante da quelli degli anni precedenti. Si è quindi fatto riferimento ai costi operativi e agli investimenti (al netto della quota in autofinanziamento) riportati nel Documento di sintesi finanziaria 2016 dallo stesso Gruppo i cui corrispettivi relativi all’anno 2014 sono allineati ai valori forniti dal Conto Nazionale dei Trasporti.

Sono stati altresì acquisiti per gli anni 1997, 1996, 1995

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