Manfredo Palavicino by Giuseppe Rovani
autore:Giuseppe Rovani [Rovani, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2003-10-31T23:00:00+00:00
Entrò, domandò del conte: gli fu risposto che non era in palazzo, ma che se avesse voluto lasciar detto qualche cosa, si rivolgesse al maggiordomo.
Il Palavicino, costretto a starsi di ciò contento, pregò gli conducessero innanzi quell'uomo ch'egli conosceva assai bene, e sapeva esser fidatissimo del conte.
Colui comparve finalmente, e appena fu lasciato solo col Palavicino, questi gli si scoperse dicendogli:
âSon io, buon uomo, e vengo a cercar di mia madre. Desideravo però prima di vedere il conte: dove può esser dunque a quest'ora?
L'uomo del conte, maravigliato nel vedere il Palavicino,
âPer carità , gli disse, vogliate venire nel gabinetto del conte. Qui troppo occhi ci potrebbero vedere; venite con me. Voi mi ponete in apprensioneâ¦. Ma perchè siete venuto quiâ¦. e di questi tempi, e di questa stagione?â¦.
Così dicendo, seco il traeva ad una delle camere più interne.
âVenni per mia madre, gli andava intanto rispondendo il Palavicino, e sapendo quanto è avvenuto nella mia casa in questi infelici tre anni, e com'ella sia rimasta qui sola, affatto sola, son qui per sapere dove se ne sta di presenteâ¦.
L'uomo del conte guardò il marchese stupefatto, e fu in procinto di dire alcune parole, che tosto tramutò in quest'altre:
âMa da chi avete saputo tutto questo, illustrissimo? Ma chi v'ha detto ch'ella sia a mal termine?
âMi fu scritto, però fui scongiurato a venir qui, e, come dunque potete pensare, tosto io mi mossi.
âOh com'io vi compiango, caro signore! rispose l'altro allora facendosi forza. Ma io non so darvi nessun confortoâ¦. Solo vi prego a sopportar la sventura con rassegnazioneâ¦. Oh, per carità , non tremate così! Siate uomo e abbiate fermezzaâ¦. Voi dunque mi avete compreso.
Il rapido tramutamento dell'espressione e delle tinte che a tali parole si osservò sulla faccia del Palavicino fu cosa straordinaria, e più straordinaria ancora quell'immobilità , dirò quasi demente, che subì tutta la sua persona, e poscia quel balzo istantaneo dall'immobilità all'escandescenza.
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