Manuale di sopravvivenza senza genitori by Sarah Spinazzola

Manuale di sopravvivenza senza genitori by Sarah Spinazzola

autore:Sarah Spinazzola [Spinazzola, Sarah]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marcos y Marcos
pubblicato: 2019-07-23T22:00:00+00:00


Capitolo 22

IL DIO DELLA MONTAGNA DI SABBIA

A un tratto Jerry fa un fischio di quelli super potenti e richiama tutto il nostro gruppo. È il momento di metterci all’ombra e parlare. Di cosa? Nessuno lo sa. Mi metto seduta di fianco ad Alessia. Anche lei non sa che cosa faremo adesso. Mi guardo intorno e vedo Shirley che mi lancia delle occhiate fulminanti.

Sarà forse arrabbiata con me per il consiglio sul costume?

Provo a dirle a bassa voce: «Grazie per avermi spinta, prima!»

Mi fa una linguaccia.

Nota per il manuale:

mai e dico mai mostrarsi arrabbiati quando un tuo nemico ti fa un dispetto. Vederti arrabbiato è quello che vogliono. Non mollare e stai tranquillo, intesi?

«Allora ragazzi, adesso ci dividiamo in gruppetti e facciamo la prima prova di kayak».

Tutti noi ci guardiamo come se Jerry avesse appena detto una parolaccia.

«Chi sa cos’è il kayak?»

«Io-io!» dice un bambino che non so come si chiama. «È una specie di canoa, e quando si sale su, con la pagaia ci si sposta».

«Chi sa cos’è la pagaia?»

«Io-io!» risponde di nuovo lo stesso bambino «è una specie di remo che serve per muoversi nell’acqua».

«Bravo! È proprio così. Adesso formerò dei gruppetti da tre e vi darò una pagaia a testa».

Ti prego, dio della montagna di sabbia, fai che non finisca con Gommo o con Shirley.

«Oliva, tu starai con Gommo e Shirley».

Nota per il manuale:

ricordarsi di non pregare mai il dio della montagna di sabbia.

Jerry ci fa sedere sulla sabbia uno dietro l’altro e ci dà una pagaia a testa.

Ci spiega il movimento che dobbiamo fare con le braccia.

Poi il bagnino dà un giubbotto rosso di salvataggio a ognuno e ci avviciniamo alla riva.

Shirley mi colpisce un ginocchio con la pagaia.

«Scusa, non volevo…» mi dice facendo un sorriso falso.

«Non mi hai fatto male» rispondo sorridendo. «Ah, ti volevo dire che il tuo costume rosso s’intona benissimo con il giubbotto di salvataggio!»

Shirley mi guarda stringendo gli occhi, sembra un barboncino con l’influenza.

Appena arrivati davanti ai kayak, il mio gruppo è il primo a fare la prova. Metto i piedi nell’acqua di mare. È freddissima!

Io mi metto nel posto dietro, Gommo per primo e Shirley in mezzo.

«Allora ragazzi, ricordate, bisogna pagaiare tutti nello stesso momento. Gommo, tu che sei il primo, dirai: uno-due, uno-due, così Shirley e Oliva ti seguiranno».

È stranissimo stare sul kayak. Senti l’acqua che scorre intorno a te, e tu che ti muovi. Certo, non è così facile muoversi, ho già le braccia a pezzi. Ma tengo duro e continuo a pagaiare, si dice così. Solo che Shirley, infastidita da qualcosa, forse una vespa, si spaventa e butta la pagaia in acqua.

«Stai ferma, altrimenti cadremo!» le urlo da dietro.

«Non posso, c’è una vespa!!!»

«Basta, Shirley! Non muoverti, così è peggio» fa in tempo a dire Gommo, e tre-dueuno, il kayak si ribalta e ci ritroviamo tutti in acqua. Nonostante sia una bella giornata di sole, non è certo un’acqua calda, quella delle dieci del mattino! Ora siamo tutti bagnati. O meglio, tutti tranne i capelli di Gommo. Si è messo così tanto gel che l’acqua del mare non gli ha spostato nemmeno un ciuffo.



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