Mathias Sandorf by jules verne

Mathias Sandorf by jules verne

autore:jules verne [Verne, Jules]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook gratuito - vietata la vendita
pubblicato: 2012-04-26T12:36:33+00:00


CAPITOLO II

IL PASSATO E IL PRESENTE

— LA STORIA del dottor Antekirtt comincia nel momento in cui il conte Mathias Sandorf si precipita nelle acque dell’Adriatico.

«Per un caso davvero eccezionale, io passai sano e salvo in mezzo alla tempesta di proiettili che le forze di polizia mi avevano scaricato addosso. La notte era molto buia. Non era possibile vedermi. La corrente mi spingeva al largo. Non sarei potuto tornare verso terra, neanche se l’avessi voluto, ma non avevo certo questa intenzione.

Meglio morire che ricadere in potere delle guardie, essere ricondotto a Pisino e là fucilato. Se io soccombevo, tutto era finito. Se riuscivo a salvarmi, potevo, almeno, esser creduto morto. Niente allora avrebbe più potuto impedirmi di compiere l’opera di giustizia che avevo promesso al conte Zathmar, a suo padre e a me stesso di realizzare…

e che compierò!»

— Un’opera di giustizia? — rispose Pierre. I suoi occhi si animarono, a questa parola inattesa.

— Sì, Pierre, e quest’opera la conoscerai anche tu. Infatti è appunto per associarti ad essa che ti ho strappato, morto come me, ma vivo come me, al cimitero di Ragusa.

A queste parole Pierre Bathory si sentì trasportato indietro di quindici anni, all’epoca in cui suo padre cadeva sulla piazza d’armi della fortezza di Pisino.

— Davanti a me — riprese il dottore — si apriva il mare fino al litorale italiano. Per buon nuotatore che fossi, non potevo però pretendere di attraversarlo. A meno che mi giungesse un soccorso provvidenziale, come l’incontro di qualche relitto, o di una nave che mi raccogliesse a bordo, ero destinato a morte sicura. Ma quando si è fatto il sacrificio della vita, si è ben forti per difenderla, quando la difesa diventa possibile.

«Dapprima, mi ero immerso a più riprese per sfuggire agli ultimi colpi di fucile. Poi, quando fui certo di non poter più essere visto, mi mantenni a fior d’acqua e mi diressi verso il largo. I vestiti mi imbarazzavano poco, essendo leggerissimi e molto attillati.

«Dovevano essere le nove e mezzo circa. Mi pare di avere nuotato in direzione opposta alla costa, allontanandomi dal porto di Rovigno di cui vidi le ultime luci estinguersi a poco a poco.

«Dove me ne andavo così e qual era la mia speranza? Non ne avevo alcuna, Pierre, ma sentivo in me una forza di resistenza, una tenacia, una volontà quasi sovrumana che mi sostenevano. Non era la mia vita che cercavo di salvare, bensì l’opera che avevo promesso di compiere! E in quel momento, se qualche barca da pesca mi fosse passata vicino, mi sarei immerso di nuovo per evitarla. Su quel litorale austriaco, quanti traditori avrei potuto trovare, pronti a vendermi per prendere il prezzo di una taglia! Ce ne sono di Carpena, contro un solo onesto Andrea Ferrato!

«Fu quello che mi accadde durante la prima ora. Un’imbarcazione comparve nell’ombra, quasi all’improvviso. Veniva dal largo e correva di bolina per raggiungere la terra. Siccome ero molto stanco, facevo il morto sull’acqua, ma, istintivamente, ripresi a nuotare, pronto a immergermi. Una barca da pesca che puntava su uno dei porti dell’Istria non poteva che suscitare i miei sospetti.



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