Matilde by Roald Dahl

Matilde by Roald Dahl

autore:Roald Dahl [Dahl, Roald]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook gratuito - vietata la vendita
pubblicato: 2012-05-16T07:15:00+00:00


Il ragazzo rimase in silenzio.

—Cuoca! — strepitò la Spezzindue,

voltando la testa verso la porta. —Venga qui, cuoca! Mangiapatate desidera dirle quanto è buona la sua torta al cioccolato!

La cuoca, una spilungona rinsecchita

(sembrava che tutti i liquidi del suo corpo si fossero prosciugati da molto tempo al calore del forno), fece il suo ingresso sul palco, con il suo grembiule bianco sporco.

Era evidente che la sua entrata era stata

accuratamente predisposta dalla direttrice.

—Allora, Mangiapatate, di’ alla cuoca che

cosa ne pensi della sua torta.

—Buonissima — borbottò il ragazzo. Era chiaro che cominciava a chiedersi come sarebbe andata a finire la faccenda. Sapeva soltanto che la legge proibiva alla Spezzindue di colpirlo con il frustino. Era una piccola consolazione, ma la direttrice era imprevedibile e non si riusciva mai a capire che cosa avrebbe fatto.

—Dunque, cuoca — tuonò la Spezzindue. — A Mangiapatate piace la sua torta, la adora. Ce n’è ancora, per caso?

—Com

ca, che av

e no — rispose la cuo

eva l’aria di avere imparato a memoria la

parte.

—Allora vada a prenderla. E porti un coltello per tagliarla. — La cuoca sparì, per tornare quasi subito, barcollando sotto il peso di un’enorme torta posata su un vassoio di ceramica. Il dolce aveva un diametro di quasi cinquanta centimetri, ed era coperto da una scura glassa al cioccolato.

—La metta sul tavolo — disse la Spezzindue.

Al centro del palco c’era un tavolino con accanto una sedia. La cuoca posò con delicatezza il dolce sul tavolo. — Accomodati, Mangiapatate — grugnì la Spezzindue. — Siediti qui.

Il bambino si avvicinò cautamente al tavolo e si sedette, fissando la torta gigantesca.

—Ecco qua, Mangiapatate — disse la Spezzindue, con voce nuovamente soave, suadente, perfino tenera. — È

tutta tua, fino all’ultima briciola. Dato che la fetta di ieri ti è tanto piaciuta, ho ordinato alla cuoca di preparare una torta colossale tutta per te.

—Ah, grazie — disse il ragazzo, sbalordito.

—Ringrazia la cuoca, non me.

—Grazie, cuoca.

La cuoca rimase immobile, simile a un laccio da scarpe raggrinzito, implacabile e disapprovante, a denti stretti.

Sembrava che avesse ingoiato un limone con tutta la buccia.

—Avanti — disse la Spezzindue. — Perché non tagli una bella fetta e la assaggi?



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