mccall smith - Il caffe degli uomini avvenenti by Alexander McCall Smith

autore:Alexander McCall Smith [Smith, Alexander McCall]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2019-10-23T22:00:00+00:00

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Novantotto su cento

Phuti Radiphuti aveva avanzato qualche perplessità riguardo ai tempi stretti che i vari artigiani avevano assicurato per il completamento dei lavori dell’Handsome Man’s De Luxe Café.

«Questa gente bisogna tenerla d’occhio», aveva detto. «Dicono sempre di riuscire a sbrigarsela in frettissima, ma lo dicono solo per farsi assegnare l’incarico.» Aveva scosso mestamente la testa, riflettendo sui malcostumi del mondo dell’edilizia. «Così tu accetti il preventivo e poi scopri che hanno in lista altri quattro o cinque lavori, tutti urgenti.»

La signora Makutsi aveva avuto dubbi simili, e Phuti era un uomo d’affari esperto che queste cose le sapeva. Quando però venne il giorno dell’inizio dei lavori, tutti gli operai erano sul posto alle sette del mattino, con i furgoncini carichi dei materiali che servivano. Alle otto i lavori erano già partiti, e quella sera, quando lei e Phuti si recarono sul posto, rimasero entrambi stupiti dalla rapidità della trasformazione che i locali stavano subendo.

«Questi operai sono incredibili», ammise Phuti. «Forse è per via del tuo modo di fare, Grace. Credo ti abbiano presa molto sul serio.»

La signora Makutsi sorrise con modestia. «Ho detto loro che avrei seguito i lavori da vicino», disse. «E loro lo sanno.»

Phuti le toccò il braccio con fare giocoso. «Tu sì che sai come trattare gli uomini», disse.

Lei si mise a ridere. «È una cosa che ho dovuto imparare da sola», chiosò. «Forse alla Scuola per Segretarie del Botswana dovrebbero introdurre una nuova materia: come gestire gli uomini e il loro modo di fare... sul posto di lavoro, s’intende. “Come interagire con un superiore dal carattere difficile”, si potrebbe chiamare. O magari “Come spiegare le cose in modo che gli uomini le possano capire”.»

Phuti sorrise. «Molto divertente», disse.

La signora Makutsi si tolse gli occhiali e li lucidò. Poi, dopo esserseli rimessi, disse in tono piuttosto neutro: «Non voleva essere una battuta. Ci sono tante cose che gli uomini fanno fatica a capire, Phuti. Potrei fare una lista molto lunga».

Phuti indicò i lavori in corso con un gesto della mano. «Be’, qui hanno quasi finito. Ormai non dovrebbe mancare molto.»

Il capomastro si avvicinò a parlare con loro, e la coppia lasciò cadere il discorso sugli uomini e sui loro limiti. Poi Phuti si allontanò con uno degli elettricisti per dare un’occhiata alle nuove prese elettriche che stavano installando nella zona della cucina. La signora Makutsi si diresse verso una finestra, dove un uomo in tuta blu era impegnato ad applicare uno strato di stucco sulla cornice di una lastra di vetro. Si scambiarono un saluto, poi la signora Makutsi si sporse in avanti per esaminare la sua opera. «Io non sarei capace di fare una cosa del genere, Rra», disse. «Non mi verrebbe mai così bene.»

L’uomo sorrise. «Sono un vetraio», disse lui. «È il mio lavoro. E quando lo fai da tanto tempo, impari a farlo senza combinare disastri.» Lei gli chiese da quanto tempo installava vetri sulle finestre. «Ormai è da vent’anni», rispose lui.

«È davvero tanto tempo.»

«Eh già. E in tutto questo tempo ho rotto solo dieci lastre.

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