Medioevo, un secolare pregiudizio by Régine Pernoud

Medioevo, un secolare pregiudizio by Régine Pernoud

autore:Régine Pernoud [Pernoud, Régine]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, Europe, Medieval
ISBN: 9788845250064
Google: 5N9dAAAACAAJ
editore: Bompiani
pubblicato: 2001-08-14T22:00:00+00:00


VI

LA DONNA PRIVA DI ANIMA

Nell’“anno della donna”, che è stato il 1975, la cadenza dei riferimenti al Medioevo s’è fatta assordante; l’immagine del Medioevo, dei tempi oscuri da cui si emerge, come la Verità dal pozzo, s’è imposta a tutti gli spiriti e ha fornito il tema di fondo per non so quanti discorsi e colloqui, e simposi e seminari di ogni sorta. Come un giorno, in società, io evocavo il nome di Eleonora d’Aquitania, ottenni subito approvazioni entusiastiche: “Che personaggio ammirevole!” esclamò una delle persone presenti. “In un tempo in cui le donne non pensavano che a far bambini…”. Le feci osservare che anche Eleonora sembrava averci pensato, dato che ne aveva avuti dieci, e che, tenuto conto della sua personalità, ciò non poteva essersi verificato per semplice inavvertenza. L’entusiasmo scemò un tantino.

Lo statuto della donna nel Medioevo di Francia oggi è un argomento quasi nuovo; pochi gli studi seri che gli sono stati dedicati, si potrebbe senz’altro dire che si possono contare sulle dita di una mano. La Società Jean Bodin, le cui opere sono così notevoli, ha pubblicato nel 1959-1962 due grossi volumi (rispettivamente di 346 e 770 pagine) su La Femme. Vi si esaminano successivamente tutte le civiltà. Vi è magistralmente studiata la donna nella società del Siam, o secondo i diversi diritti cuneiformi, o nel diritto malekita-maghrebino, ma, per il nostro Occidente medievale, niente di più che dieci pagine riguardo al diritto canonico, altre dieci per il periodo che va dal XIII secolo alla fine del XVII, poi uno studio dedicato ai secoli classici sino al Codice civile incluso, un altro dedicato alla monarchia franca, e alcuni lavori più dettagliati sull’Italia, il Belgio, e l’Inghilterra nel Medioevo. E questo è rigorosamente tutto. Sul periodo feudale non una sola parola.

E sarà inutile anche cercarvi uno studio sulla donna nelle società celtiche, nelle quali si sa con certezza che la donna vi occupò un ruolo che contrasta parecchio con quello in cui fu confinata nelle società di tipo greco-romano classico. Per quanto riguarda i celti, l’uomo e la donna sono, agli occhi degli storici dei nostri giorni, su un piede di assoluta parità, infatti non si evoca mai né l’uno né l’altra. I celti, come sempre, si sono visti rifiutare il diritto all’esistenza.

Tuttavia s’impone un’immagine che ebbi già occasione di evocare.47 Non è sorprendente che ai tempi feudali la regina fosse incoronata come il re, a Reims generalmente, a volte anche in altre cattedrali del demanio regale (a Sens nel caso di Margherita di Provenza), ma sempre dalle mani dell’arcivescovo di Reims? In altre parole, si attribuiva all’incoronazione della regina altrettanto valore che a quella del re. Ora, l’ultima regina che venne incoronata fu Maria de’ Medici; tardivamente, è vero, nel 1610, proprio alla vigilia dell’assassinio del suo sposo Enrico IV; la cerimonia ebbe luogo a Parigi, secondo un’abitudine presa nei secoli precedenti (raggiungere Reims costituiva allora un’impresa militare a causa delle guerre anglo-francesi). E d’altronde, fin da questi tempi medievali (il termine da intendersi qui in



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