Mussolini by Denis Mack Smith

Mussolini by Denis Mack Smith

autore:Denis Mack Smith [Smith, Denis Mack]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2012-06-22T22:00:00+00:00


Nel giugno 1936 nominò ministro degli Esteri il trentatreenne Galeazzo Ciano, il cui titolo principale — qualcuno diceva l’unico — per occupare la carica era la sua condizione di genero, ammiratore ed adulatore del Duce. Ciano apparteneva a quella fazione del PNF la quale andava convincendosi che l’Italia, anziché puntare ad esser l’ago della bilancia nei rapporti di forza in Europa, o un pendolo oscillante tra un campo e l’altro, doveva optare francamente per un’alleanza tedesca. Questa fazione seguiva Mussolini nell’idea che le democrazie occidentali fossero in declino e subissero l’influenza corruttrice degli ebrei, laddove tedeschi, italiani e giapponesi erano le razze dominatrici di domani. E gli italiani erano certamente abbastanza intelligenti per sfruttare la potenza tedesca senza esserne a loro volta sfruttati. In alleanza con la Germania, essi avrebbero potuto dominare l’Europa per un secolo161.

Il primo compito di Ciano fu di organizzare l’intervento italiano nella guerra civile spagnola. Mussolini aveva una scarsa opinione delle capacità belliche degli spagnoli, i quali, "discendendo dagli arabi, non sanno fare la guerra di complesso: mancano di sintesi e fanno la guerra individuale, di pattuglia o al massimo di tribù"162. E fino allora si era soprattutto preoccupato che la Spagna da un lato non divenisse troppo potente, e dall’altro fosse portata nell’orbita fascista, sì da costituire "una carta da giocare contro gli inglesi"163. Aveva già inviato armi a movimenti di destra, ed offerto a gruppi spagnoli miranti al rovesciamento del governo di Madrid la possibilità di un addestramento militare in Italia164. Dopo aver appoggiato un colpo di forza risoltosi in un fallimento, dapprincipio fu riluttante ad aiutare l’ammutinamento del generale Franco. Ma acconsentì a mandare pochi aeroplani da trasporto dopo essersi convinto che sarebbero stati sufficienti a conseguire una vittoria rapida e completa165.

Il calcolo era grossolanamente sbagliato. E una volta che il prestigio del fascismo italiano fu in giuoco, egli dové inviare aiuti sempre maggiori, malgrado protestasse formalmente di star osservando una rigorosa neutralità, e di non aver il minimo rapporto con Franco166. I capi militari italiani, i quali conoscevano la reale debolezza delle loro forze, furono decisamente malcontenti di questo intervento, specialmente quando i sogni di una rapida vittoria svanirono167. Ma Mussolini affidò l’operazione a Ciano, sottraendola al loro controllo.

Una volta impegnatosi ad intervenire in forze in Spagna, il Duce fece dapprima affidamento sulle camicie nere, sperando di riuscire ad evitare di chiamare in causa l’esercito regolare. Ma anche qui si sbagliava. Ordinò il reclutamento di "volontari" alti abbastanza da costituire una buona pubblicità per il fascismo quando si fossero trovati fianco a fianco con i soldati spagnoli168. Ma una parte di questi uomini fu in realtà mandata a combattere contro la sua volontà, e molti arrivarono in Spagna privi di un pur elementare addestramento all’uso delle armi in dotazione169. Ancora una volta, come in Etiopia, l’esercito regolare fu costretto a subentrare.

Ad un certo punto fu fatto il tentativo di persuadere i tedeschi a coordinare un intervento congiunto in Spagna, ed a porre rapidamente fine alla guerra. Ma a Berlino si dimostrarono poco



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