Nella tua carne by AA.VV

Nella tua carne by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858401408
editore: Einaudi


LA DUCHESSA D’ARCOS DI SIERRA-LEONE

E sotto una parola ignobile per indicarne il mestiere.

Quella sera, dopo quell’incredibile avventura, Tressignies rientrò a casa cosí turbato da provarne quasi vergogna. Gli imbecilli, cioè quasi tutti, credono che sarebbe delizioso se la natura umana fosse in grado di ringiovanire; ma coloro che conoscono la vita sanno che non sarebbe un gran vantaggio. Tressignies si disse con timore che forse si sarebbe sentito troppo giovane... ed ecco perché si ripromise di non mettere piú piede dalla duchessa, malgrado l’interesse o forse proprio a causa dell’interesse che quella donna inaudita gli infliggeva. «Perché, – si disse, – tornare in quel luogo malsano e infetto, in fondo al quale una creatura di alto lignaggio si è volutamente inabissata? Mi ha raccontato tutta la sua vita e posso immaginare senza difficoltà i dettagli, immutabili, della sua orribile quotidianità». Questa fu la decisione che Tressignies prese energicamente accanto al caminetto, nella solitudine della sua camera. Vi si rinchiuse per qualche tempo, protetto dalle cose e dalle distrazioni del mondo esterno, solo con le sensazioni e i ricordi di una serata che la sua mente non poteva impedirsi di assaporare, come una strana e onnipotente poesia alla quale nulla era comparabile, né in Byron né in Shakespeare, i suoi due poeti preferiti. Passò cosí molte ore, appoggiato ai braccioli della sua poltrona, sfogliando pensosamente dentro di sé le pagine sempre aperte di quel poema carico di orrenda energia. Fu per lui come un fiore di loto che gli fece dimenticare i salotti di Parigi, – la sua patria. Gli fu addirittura necessario un grosso sforzo di volontà per tornarvi. Le impeccabili duchesse che vi ritrovò gli sembrarono senza carattere. Anche se né lui né i suoi amici erano certo puritani, Tressignies non disse loro una parola della sua avventura, per una sorta di assurda delicatezza. La duchessa infatti gli aveva chiesto di raccontare la sua storia, e di diffonderla il piú possibile. Invece la tenne per sé. La ripose e la sigillò nell’angolo piú misterioso del suo essere, come si chiude la boccetta di un profumo molto raro, di cui si rischierebbe di perdere qualche cosa facendolo odorare ad altri. Una cosa davvero straordinaria per un uomo come lui! Al Café de Paris, al circolo, nelle platee dei teatri, e in tutti quei luoghi in cui gli uomini si incontrano tra loro e si dicono tutto, Tressignies avvicinava i suoi amici con il costante timore di sentirgli raccontare, come fatto accadutogli, la sua stessa avventura; e questa cosa, che poteva accadere, faceva nascere in lui una tensione che, nei primi dieci minuti di una conversazione, gli causava un leggero tremito. Ciononostante si attenne alla propria decisione e non soltanto non ritornò in rue du Basse-Rempart, ma neppure sul boulevard. Non si appoggiò piú, come facevano gli altri guanti gialli, i dandies dell’epoca, alla balaustra di Tortoni. «Se rivedessi ondeggiare quel suo maledetto vestito giallo, – si diceva, – forse sarei ancora cosí stupido da seguirla». Tutti le vesti gialle che incontrava lo rendevano pensoso.



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