Oates Joyce Carol - 1996 - Una famiglia americana by Oates Joyce Carol

Oates Joyce Carol - 1996 - Una famiglia americana by Oates Joyce Carol

autore:Oates Joyce Carol
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788843801039
editore: M. Tropea
pubblicato: 2003-03-14T23:00:00+00:00


Era tardi, le dieci passate. Non tardi in base ai consueti orari di Patrick, però la sensazione era che fosse tardi: la visita di Marianne aveva rubato tanta energia a entrambi. Eppure, imprevedibilmente, Marianne balzò giù dal divano e disse di avere una sorpresa per Patrick che aveva quasi dimenticato; anzi, due sorprese.

Aveva portato il dessert da Kilburn, crostatine al limone, un'altra delle sue specialità. Patrick sostenne di non avere fame ma finì per mangiare tre tortine. Marianne piluccò la sua, mandò giù briciole e si leccò le labbra. La sua carnagione pallida brillò quando Patrick le fece i complimenti. «Non hai mai preparato niente del genere a casa, eh? Straordinarie.»

E aveva un mazzo di fotografie di High Point Farm che Judd aveva scattato per lei e le aveva spedito a Pasqua.

Foto di famiglia dei Mulvaney! In un momento simile.

Patrick deglutì nervoso. Lo inquietava la prospettiva di guardarle con Marianne, ma come poteva rifiutare?

Quelle istantanee di famiglia lo avevano sempre affascinato. Le uniche che lo facevano sentire a proprio agio erano quelle scattate da lui stesso: il fatto che lui, Patrick, non fosse presente nella foto aveva una ragione, una logica. Qualunque foto ritraesse anche lui rivestiva ovviamente un intenso interesse; anche se di solito, essendo vanitoso, e ai propri occhi bello, vedersi magrolino accigliato quattr'occhi gli ispirava il desiderio di stracciarle; però una fotografia che non lo includesse scatenava un'ansia anche maggiore. Io dove sono? Non sono nato? È successo tutto senza di me? Si chiedeva se esistesse una regione del cervello, nella corteccia cerebrale, in particolare nella corteccia visiva sul retro del cervello, preposta a registrare ansia metafisica di fronte a quelle assenze.

Quanto vicino siamo giunti, tutti quanti, a non nascere mai. Da quale insondabile infinità di possibilità esce l'esigua probabilità di un solo uovo fertilizzato da un solo spermatozoo.

Era una cosa che Patrick non voleva prendere in considerazione.

La ventina di Polaroid, scattate da Judd nell'arco delle ultime settimane, escludeva sia Marianne che Patrick, ovviamente. E Mike, che adesso era nei marine. Le dita di Patrick le strinsero a una a una, sudate e tremanti e Marianne, che senza dubbio le aveva già guardate un centinaio di volte, sospirava e si asciugava gli occhi. Esclamava di continuo: «Guarda! Oh, Patrick, guarda qui...» davanti a cose familiari ormai poco familiari, esotiche. C'era Troy con il muso stretto, intelligente, piegato in un modo strano, e fulgidi occhi marroni; c'erano due gatti sonnolenti maestosamente sdraiati su una delle coperte di mamma. «Non sapevo che Palladineve ed E.T. potessero andare tanto d'accordo, e tu?» commentò Marianne, come fosse un'immane rivelazione. C'era mamma, l'indomabile mamma, che faceva il clown nel portico sul retro in un vecchio giubbotto scozzese di Mike, stringeva in mano una stalattite di ghiaccio lunga una quindicina di centimetri che pendeva dal tetto e sorrideva all'obiettivo; sovraesposta nella luce del tardo inverno, mostrava rughe dure attorno alla bocca. Un'altra immagine di mamma in cucina, apparentemente ignara della macchina fotografica, impegnata in una vivace conversazione con Piumotto, una chiazza gialla nella gabbia.



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