Parole come sabbia. Racconti per Anna e le sue amiche by Ezio Franceschini

Parole come sabbia. Racconti per Anna e le sue amiche by Ezio Franceschini

autore:Ezio Franceschini [Franceschini, Ezio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Short Stories (single author)
ISBN: 9788834313756
Google: xr4NiZa5-qkC
editore: Vita e Pensiero
pubblicato: 2006-04-14T22:00:00+00:00


La donna su’l pallido amante

Chinossi recandolo al seno,

Tre volte la bocca tremante

Co’l bacio d’amore baciò.

Benché fossero le due pomeridiane, nessuna delle ragazze dava segno di distrazione.

E allora il professore parlò come aveva parlato la prima volta. Parlò del mistero della vita; parlò del mistero della morte; parlò della donna e della luce che essa può dare alla vita e alla morte degli uomini. Come fossero piccole sorelle mostrò loro la strada, con parole piene che ciascuno poteva capire: ed era una strada di bontà e d’amore… la avrebbero saputa percorrere anche loro?

Ecco, questo egli sperava, come unica ricompensa delle sue parole, che se ne fossero ricordate un giorno, quando la vita avrebbe preso loro la mano e l’avrebbe posta in quella di un altro, per un comune cammino di speranze, di gioie, di pene, di sacrifici… quando sulla loro strada qualcuno, non importa chi, avrebbe loro chiesto aiuto per vivere, o per morire: un sorriso, una parola, un silenzio, una carezza, perché, tante volte, un essere umano non chiede di più per vivere o morire, sereno… Ricordassero sempre, le pregava, che il Signore aveva creato la donna perché desse all’uomo ciò che nessun elemento dell’universo, anche se appena uscito dalle sue mani, gli poteva dare, non le stelle del cielo, non la luce del sole o del giorno, non la varietà e l’armonia dei colori, non il volare degli uccelli o il guizzare dei pesci, non il palpitare miracoloso della vita in tutte le sue manifestazioni: un aiuto a percorrere le vie di Dio nel mondo, un aiuto che fosse nello stesso tempo amore e forza, bontà e pazienza, tenerezza e consiglio, serenità e sacrificio…

Queste e altre cose disse, il professore, in quell’ora: e gli pareva che sua madre gli fosse accanto e gli sorridesse.

Le ragazze ascoltavano immobili, con gli occhi pieni di lacrime. E solo quando il professore ebbe finito, una di loro si alzò e disse: «Grazie, professore, di averci dato tanta luce». Dall’ultimo banco di destra nessuna interruzione era venuta, perché la signora direttrice, vinta dal sonnifero di cui erano cosparse le fragole, dormiva profondamente.

Il giorno dopo il professore si vide recapitare a casa una busta urgentissima, con l’intestazione dell’Istituto di educazione femminile «De Filippis». C’erano dentro 30 lire queste parole scritte con carattere alto e acuto di persona irritata «Non metta più piede nel mio Istituto». Ma al di sotto di quelle parole il professore vide quaranta occhi che gli sorridevano lieti. E sorrise anche lui.



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