Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Le storie segrete by Rick Riordan

autore:Rick Riordan
La lingua: ita
Format: mobi, azw3
Tags: Romanzo
editore: Mondadori
pubblicato: 2015-06-29T22:00:00+00:00

La Corona di Tolomeo

Un’avventura di Percy Jackson, Annabeth Chase, Carter Kane e Sadie Kane

– CARTER! – gridai.

Non accadde nulla.

Accanto a me, appollaiata contro il muro del vecchio forte, Annabeth scrutava nella pioggia, in attesa che dei magici teenagers piombassero dal cielo.

–Sei sicuro di stare facendo bene? – mi domandò.

–Ehrm. Non saprei. Sono abbastanza sicuro che il nome si pronunci Carter.

–Prova a toccare il geroglifico più volte di fila.

–Ma è stupido.

–Provaci e basta.

Mi fissai la mano. Non vi era nemmeno una traccia del geroglifico che Carter Kane mi aveva disegnato sul palmo quasi due mesi prima. Mi aveva assicurato che la magia non sarebbe potuta scomparire, ma, con la fortuna che mi ritrovo, probabilmente me la ero ripulita sui jeans o qualcosa del genere.

Mi scrutai il palmo. – Carter. Pronto, Carter. Percy chiama Carter. Si richiede l’ascolto di Carter Kane. Uno, due, tre, prova. Questo robo funziona?

Ancora niente.

Solitamente non mi in-panico se la cavalleria non arriva. Annabeth e io ci siamo trovati in un mucchio di brutte situazioni, senza alcuna possibilità di uscita. Ma di solito non eravamo rimasti bloccati su Govemors Island nel bel mezzo di un uragano, circondati da mortali serpenti sputa-fuoco.

(In realtà, ero già stato circondato da serpenti sputa-fuoco mortali prima, ma non di quelli ali-muniti. Va tutto storto quando si tratta di ali.) –Va tutto bene. – Annabeth si asciugò la pioggia dagli occhi, il che non aiutò molto, dato che era bagnata fradicia. –Sadie non risponde al telefono. Il geroglifico di Carter non funziona. Credo che dovremmo fare da soli.

–Sicuro, – concordai. –Ma che cosa facciamo?

Lanciai un’occhiata dietro l’angolo. Verso il fondo di un ingresso ad arco, si estendeva un cortile di erba di un centinaio di metri quadrati, circondato da edifici di mattoni rossi.

Annabeth mi aveva detto che quel posto era un forte dei tempi della Rivoluzione o qualcosa del genere, ma non avevo esattamente ascoltato i dettagli. Il nostro principale problema era che il tizio che vi stava nel mezzo stesse praticando un rituale magico.

Assomigliava ad una specie di Elvis Preseley, petto di fuori e degli attillati jeans neri; aveva una camicia blu cobalto sormontata da una giacca di pelle nera. I suoi capelli imperlati di brillantina sembravano impermeabili da pioggia e vento. Teneva una vecchia pergamena tra le mani, come se fosse una mappa del tesoro. Mentre camminava, la leggeva ad alta voce, gettando la testa all’indietro e ridendo di tanto in tanto. In pratica quel tipo era completamente impazzito.

Come se questo non fosse già abbastanza raccapricciante, attorno a lui volteggiavano una mezza dozzina di serpenti alati, che sputavano fiammate sotto la pioggia.

Sopra di noi, i lampi. Un tuono mi fece battere i denti.

Annabeth mi tirò indietro.

–Quello dovrebbe essere Setne, – disse. –Il rotolo che sta leggendo deve provenire dal Libro di Thoth. Qualunque magia stia cercando di fare, dobbiamo fermarlo.

A questo punto dovrei probabilmente fare mente libera e spiegare che cosa stia succedendo.

Unico problema: Non ero affatto sicuro di quello che stesse succedendo.

Un paio di mesi prima, combattei contro questo coccodrillo a Long Island.

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