Piumini Roberto by Denis del pane

Piumini Roberto by Denis del pane

autore:Denis del pane [pane, Denis del]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


37

Il mulino di Guèche -Roberto Piumini

- Pensa a quelli che si fanno tagliare la testa.

- Mi innervosisce stare qui seduto. Mi sento uno stupido.

- Uno stupido, è stupido da seduto e anche in piedi.

- Già.

- Bisogna farlo: se stai tranquillo, posso finire più in fretta.

Una mattina sul tardi, proprio mentre François si era appena seduto, e il fratello aveva cominciato a tagliargli i capelli, comparve il carro di D'Ambert. Fruet era in giro per la campagna con Denis, e non aveva dato l'allarme: i due mugnai si accorsero del carro quando ormai scendeva la rampa, a trenta passi dal piazzale.

Quando il rumore delle ruote si fece sentire sopra quello del mulino, François alzò gli occhi.

Gustave si fermò a forbici sollevate. Sul carro, che proprio allora si fermava, Nicole guardava la scena della tosatura, sorridente.

La faccia di François divenne rossa, al centro del gran bavaglio bianco, e le sue gambe si mossero scalciando, come se volesse alzarsi. Ma poi disse, borbottando:

- Va avanti, Gustave. Che aspetti?

La ragazza, capita la situazione, ordinò a Jeannot, che come sempre l'accompagnava, di caricare i sacchi già pronti nel solito modo, poi si avvicinò ai due con faccia allegra.

- Buongiorno, Gustave! Buongiorno, François.

- Buongiorno, Nicole, - risposero insieme i due, senza guardarla in faccia.

- Finalmente scopro come avviene la tosatura dei Tabin! - disse. - Siamo colleghi, Gustave: sono io l'incaricata, a casa D'Ambert. E dicono che sono brava: riesco a tagliare anche i miei capelli.

Il grosso mugnaio alzò un attimo gli occhi.

- Eh, Nicole, è una cosa che bisogna fare...

Col pretesto dei capelli che cadevano in faccia, François teneva gli occhi chiusi.

- Ma a me piace! - disse Nicole. - Anzi, se non facessi la panettiera, mi piacerebbe andare a Saint Diè, o addirittura a Nancy, a imparare il lavoro della parrucchiera!

François aprì gli occhi.

- Però non ci vai, a Nancy, - disse, agitandosi lievemente sotto il bavaglione.

- No, non ci vado, - disse lei, guardandolo: e poi, per uscire da quello sguardo, riprese: - Ho un'idea, Gustave: tu potresti aiutare Jeannot con i sacchi: ha avuto male alla schiena, in questi giorni... Con i capelli di François, se è d'accordo, vado avanti io. Credo di sapere come fare.

Gustave si fermò, incerto.

Sotto il bavaglione il petto del mugnaio si gonfiò come un'onda.

- Beh, se Jeannot ha dolore alla schiena... disse. - Consegna le armi, Gustave.

Le forbici cambiarono mani, e il mugnaio andò contento a caricare sacchi di farina, mentre Nicole cominciava silenziosa a tagliare. Si muoveva più velocemente di Gustave, e con maggiore sicurezza.

François aveva richiuso gli occhi. Il cuore, sotto la bianca distesa, batteva veloce.

- Li taglio corti? - disse lei, passando la mano in tocchi che potevano essere carezze. - O

solamente una spuntatina, Mastro François?

- Come vuoi tu, - lui disse, beato. - Come ti sembra ben fatto...

Lei riprese, leggera e sapiente. Il cuore di François riprese un ritmo più calmo, e anche il suo respiro. Non sentiva la solita inquietudine: anzi era completamente rilassato.

Un'ora dopo, tornando dalla campagna, Denis e il cane



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