Promesse by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2019-05-26T16:00:00+00:00

L’Eastern Dade Airport era un piccolo complesso vicino all’Oceano Atlantico. Comprendeva una pista lunga quasi un chilometro, abbastanza per jet non troppo grandi, anche se la ventina di velivoli fermi sull’asfalto era composta perlopiù da mono e bimotori a elica.

Il posto aveva l’aspetto tipico delle Everglades: mangrovie, palme reali, sabal, querce vive, gumbo limbo e mogani delle Indie Occidentali, oltre a orchidee, bromelie e felci. Lincoln Rhyme – giunto in quella parte della Florida per dare lezioni di tecniche forensi alla polizia della contea – scorse anche un alligatore.

«Guarda. Con attenzione» disse ad Amelia Sachs, sua partner tanto sul lavoro quanto nella vita.

Sporgendosi sopra di lui all’interno del van allestito per ospitare la sua carrozzina (Rhyme era tetraplegico, paralizzato quasi interamente dal collo in giù), Sachs osservò il canale poco profondo. Un alligatore dall’aria annoiata se ne stava immobile nel caldo umido, in apparenza troppo fiacco anche solo per pensare di azzannare una preda. Qualsiasi fosse la preda tipica degli alligatori annoiati.

L’assistente di Rhyme, Thom Reston, guidò il van in un lento cerchio attorno a quella parte del campo, poi si fermò seguendo le istruzioni del suo capo.

«Sai, gira voce ce ne siano anche nelle fogne di New York» disse Sachs. «I genitori li comprano ai figli, poi li gettano nel water. Io però non ne ho mai visti. Non che li abbia cercati…»

«Davvero?» chiese Rhyme. I dettagli su flora e fauna in quella parte dello Stato si erano fatti di colpo meno interessanti rispetto alla loro meta. Osservò ancora una volta l’aerodromo.

Rhyme si trovava lì perché un detective del locale dipartimento dello sceriffo l’aveva avvicinato dopo la conferenza, chiedendo il suo aiuto. Preston Gillette: un quarantacinquenne dal fisico imponente e l’aspetto curato, con un taglio di capelli che avrebbe mandato in estasi un maggiore dell’esercito e una faccia che pareva incapace di sorridere. Eppure aveva rivelato un certo senso dell’umorismo. Aveva chiesto a Rhyme se, come ringraziamento per la conferenza, preferisse un buono per il Red Lobster o il verbale di un caso che riguardava un uomo d’affari del posto, appena morto in quello che a livello ufficiale non era ancora stato dichiarato un incidente.

«Mmm… Crostaceo assassinato o umano assassinato…» Rhyme si era finto dubbioso. «Sceglierò il secondo. A te sta bene, Sachs?»

«Certo. Non abbiamo niente di urgente a New York.»

Il ciclo di lezioni presso l’ufficio dello sceriffo della Dade County East si era comunque concluso, così Rhyme aveva acconsentito a restare un paio di giorni in più e dare una mano nell’indagine su Stephen Nash.

Perché no?

Si era goduto il viaggio, e aveva persino scoperto l’esistenza di una prelibatezza chiamata stone crab, un granchio dalla carne davvero delicata. Senza contare che in Florida producevano il rum migliore al mondo, Bahamas escluse.

Thom portò il van all’interno dell’aeroporto, dirigendosi verso l’auto della polizia – senza contrassegni – ferma sul lato opposto della pista.

Gillette aveva spiegato che, secondo le prime ipotesi, qualcuno poteva avere introdotto un ordigno a bordo dell’aereo di Nash, che aveva fatto uno scalo tecnico proprio lì. Dopo di

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