Quasi Colpevole by Paolo Pinna Parpaglia

autore:Paolo Pinna Parpaglia [Pinna Parpaglia, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Generica, Narrativa, Mistero & Poliziesco, Gialli
ISBN: 9788822719980
Google: jlhgDwAAQBAJ
Goodreads: 40953026
editore: Newton Compton
pubblicato: 2018-07-01T16:00:00+00:00

3

Ufficialmente quell’uscita aveva come unico fine confortare Quirico, tornato single per l’ennesima volta negli ultimi sette anni. Il tira e molla estenuante con Claudia era definitivamente terminato, almeno così disse loro Quirico, ma nessuno dei tre ci credeva veramente.

«È finita, davvero. Questa volta per sempre. Mi dispiace ma è così. Non ha più senso andare avanti». Secco: regola numero uno.

Lei l’aveva guardato annuendo con aria sarcastica. Aveva fatto una pausa per raccogliere le idee.

«Certo. Ormai sei famoso mica puoi stare con una come me».

Regola numero due: zitto, subisci e non fiatare.

«Lo sconosciuto Quirico D’Escard ora è diventato il grande avvocato. È su tutti i telegiornali lui, ci sono le sue foto sui quotidiani, è l’avvocato che difende il pericoloso Enrico La Torre, l’imputato della causa del secolo. Si è anche comprato l’abito nuovo con i soldi di papà, cosa credete. È un avvocato serio lui, divide un buco di studio con un altro avvocato, fattura anche… quant’è che hai fatturato l’anno scorso? Settemila euro? Fattura anche settemila euro all’anno. Mica è uno qualsiasi, non può certo stare con Claudia Sedda, rischia di degradarsi, lui».

Si era fermata nella requisitoria per consentire al cameriere di poggiare sul tavolino due tazze di brodaglia marrone con un piattino di biscotti resi molli dall’umidità.

«Toglimi una curiosità: ma gliel’hai detto a qualcuno che tu non hai mai fatto un processo penale? A qualcuno di quei giornalisti che ti corteggiano e che tu tratti con sufficienza glielo hai detto che sei un ignorante e non sai nulla di processi penali? Lo sanno che sei l’avvocato dei parafanghi e dei colpi di frusta? Lo sanno che sei una schiappa? Cioè, capiamoci, sei diventato famoso perché sei un avvocato scarso, questo lo sai sì?».

La fase sarcastica stava terminando, ora sarebbe iniziata quella degli insulti. Il rituale era sempre lo stesso. Il diktat però non cambiava: tacere sempre.

«Che poi sei proprio uno scemo. Fai il grande uomo senza neanche saperlo fare. Cammini a due metri da terra e la gente ti ride dietro, ma non te ne accorgi? E qual è la cosa migliore che puoi fare? Portarmi in questo bel posticino romantico a dirmi che è finita. Bravo, bravo davvero. Bravo stronzo. Cos’è? C’è qualche coniglietta praticante che crede che tu sia davvero importante e te la vuoi portare a letto, è così? E quando si accorgerà che fai schifo come avvocato e come uomo, per non parlare a letto, cosa farai, la porterai qui e le darai il benservito? Scendi dalle nuvole Quirico, sei un perdente, saranno gli altri a mollare te perché non vali niente, solo io ti stavo appresso per pietà, cosa credi… perché mi facevi pena e perché…».

Claudia aveva tirato su con il naso e aveva guardato altrove per non incrociare lo sguardo fisso di Quirico.

«…e perché un po’ ti volevo bene».

Fuggi Quirico, fuggi! Claudia era passata troppo rapidamente alla fase triste e se Quirico fosse rimasto invischiato in quella fase sarebbe stata la fine. Avrebbe ceduto alle esperte lacrime di Claudia, l’avrebbe consolata e poi, in qualche modo e in qualche posto, l’avrebbero finita nudi.

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