Racconti sotto l'albero by Pier Domenico Baccalario

Racconti sotto l'albero by Pier Domenico Baccalario

autore:Pier Domenico Baccalario
La lingua: ita
Format: epub
editore: Gallucci


Mi fa paura da sempre, il signor Vezio. Gobbo, molto rugoso, con la barba come un porcospino e il cappotto sgualcito che gli arriva fino ai piedi. Poi d’inverno, tra la nebbia, sbuca ovunque… Tipo quella volta che stavo aspettando la mamma fuori da scuola e lui chissà come si è materializzato di fronte a me. Cioè, veniva proprio verso di me e mi puntava! Un’altra volta è comparso al parco, sempre all’improvviso che non ho fatto in tempo a vederlo prima. Stavo correndo a prendere la palla in fondo alla discesa e niente: lui era lì, vicino agli alberi.

Ogni volta a me sembra un fantasma. E mi ricorda anche quel tizio che compare online, in certi video strambi che ogni tanto Simone mi fa vedere in segreto all’intervallo. È una creatura altissima, e magrissima, la faccia non la si vede mai, e cammina lento ma inesorabile. In più, il signor Vezio ha le scarpe tutte rotte, i capelli sporchi e degli artigli gialli che gli spuntano dal cappotto… Insomma, mi fa una paura tremenda.

Per non parlare di quel carrello con cui va sempre in giro. È pieno di cianfrusaglie e ha le ruote arrugginite che cigolano nel buio. D’inverno poi (come ora), quando non c’è in giro nessuno e nell’aria sento quel cigolio stridulo che arriva da lontano, ecco, mi viene la pelle d’oca. Anche se lui non lo vedo ancora, è proprio il suono delle ruote arrugginite in mezzo alla nebbia, che sbattono chissà dove, a farmi venire voglia di scappare.

Io e Simone ci siamo chiesti cento volte che cosa ci nasconde, lì dentro. Lui dice degli animali morti che centra lungo la strada (e ogni volta che lo dice penso che ha ragione, non so perché). Dice anche che il suo papà è molto arrabbiato col signor Vezio e non vuole nemmeno che lui si volti a guardarlo se lo incontra, e Simone ci prova ma non è facile riuscire a non guardarlo perché il signor Vezio, come ho detto, compare sempre all’improvviso.

Invece Eleonora, mia sorella grande, dice che nel carrello ci tiene solo le sue cose, perché lui una casa sua non ce l’ha.

Non so chi dei due ha ragione ma io non ne voglio proprio sapere niente.

Allora, oggi pomeriggio tornando a casa con la mamma mi sono accorta che dietro di noi c’era lui.

Il signor Vezio.

Ho sentito il suo carrello cigolare, così mi sono girata e ho visto spuntare la sua sagoma scura che veniva dritta dritta verso di me… ancora! E mi ha fatto addirittura segno con la mano, come a dire di andare da lui. A me è venuto un gran nodo in gola e ho seguito svelta la mamma senza più guardarlo.

Però sono sicura: vuole dirmi qualcosa.

Appena arrivata a casa mi chiudo in camera, prendo il telefono (è quello di casa perché io un cellulare ancora non ce l’ho) e chiamo Simone. Gli racconto dell’ennesimo incontro, tutto d’un fiato (mi succede così quando sono agitata, parlo velocissima ma Simone è mio amico da un sacco e ormai non mi ferma nemmeno più, capisce lo stesso tutto quello che dico).



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