Rivergination by Luciana Littizzetto

Rivergination by Luciana Littizzetto

autore:Luciana Littizzetto
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-01-25T05:00:00+00:00


Notti magiche

Sono un'anima senza pace, questa è la verità. Vocata al tormento e con una certa inclinazione all'idiozia. Neanche il sonno mi placa. Nemmeno una cospicua dose di letargo è in grado di quietarmi. Ho sempre avuto un rapporto tormentato col letto, inteso come giaciglio per dormire, naturalmente. Mi ricordo molto bene il letto della nonna, in campagna.

Mai dormito. Era di ferro, faceva gnic gnic quando ci salivi e gnic gnic quando scendevi. Alto, altissimo, che per me già riuscire ad arrampicarmici in cima era una conquista. Quando si sdraiava sopra la nonna, sempre stata una taglia forte, scatenava l'onda anomala nelle molle e io frrrrtt rotolavo dalla sua parte per via del declivio. Per far soffrire meglio di insonnia noi nipoti ci rimboccava a mummia con le lenzuola di lino grezzo cartavetro che scivolandoci su ti facevi il peeling su tutto il corpo senza neanche andare dall'estetista. Sopra il letto pendeva un quadro, non mi ricordo se di Gesù, della Madonna o di santa Rita ma comunque roba di tragedia, passione misto sangue e spine, che incombendo sulla zucca, insieme al rintocco del campanile della piazza vicina, creava quella bella atmosfera horror tutt'altro che tranquillizzante. Stessa solfa la camera da letto dei miei. Quella da sposi. Anni Cinquanta. Urenda e piena di specchi. Dal letto spuntava una perina di plastica che serviva a spegnere la luce prima di dormire. Con quella perina in mano e un buon mangiadischi era subito un gioco di son et lumière. Mi son fatta tante di quelle penne, quando ero malata, che mia madre mi menava anche con la febbre.

Ultimamente ho cercato di dormire sul futon giapponese. Fantastico, mi hanno detto, perché in realtà è un tappeto un po' più spesso. Praticamente ti vendono un materasso e te lo fanno pagare come un letto? Geniale. L'unico vero vantaggio è che non devi togliere la polvere sotto il letto, perché un "sotto il letto" non esiste, il materasso aderisce perfettamente al pavimento e quando ti alzi hai uno scompenso di pressione da svenimento. Però, almeno, se cadi non ti fai male, anzi, non te ne accorgi neanche, non fosse che ti svegli con la bocca piena di polvere. Da single ho avuto anche un letto tondo. Potevo dormirci a stella di mare, a uomo di Leonardo. Ma stavo sveglia sognando una schiera di principi a letto con me, messi a raggiera, come fette di torta, con i piedi al centro. Il peggior sonno è comunque sempre quello sul divano letto di Milano. Chi l'ha detto che sono comodi? Ma quando mai. Intanto per aprire un divano letto devi traslocare mezzo salotto. E sposta la credenza, e rimuovi la lampada a stelo, e impila i cuscini ed estrai il letto, e pizzicati le dita e attenta che non si richiuda, ecco che rimbalza, spingi spingi, bon, richiuso. Che il cielo strafulmini tutti gli inventori di divani letto amen. Perché quando finalmente ti sei data un po' di requie non chiudi più un occhio nel terrore che il divano ti inghiotta e al mattino non ti risputi più.



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