Rivoluzione idrogeno by Marco Alverà

Rivoluzione idrogeno by Marco Alverà

autore:Marco Alverà [Alverà, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori Libri Trade Electa
pubblicato: 2020-10-05T12:00:00+00:00


Batterie scariche

In teoria, una soluzione al problema delle emissioni nei trasporti c’è già: il motore elettrico. Questo è indubbiamente migliore rispetto ai nostri motori a combustione interna, sia in termini di efficienza sia in termini di potenza e requisiti di manutenzione e può essere alimentato dall’elettricità proveniente da risorse rinnovabili.

Siamo così abituati al motore a combustione che non ci soffermiamo a pensare a quanto sia inefficiente nel generare movimento, con piccoli scoppi che muovono pistoni e disperdono moltissima energia in calore. Solo circa il 20% dell’energia della benzina raggiunge la ruota. Al contrario, i veicoli elettrici a batteria hanno un’efficienza dell’80%. In un motore elettrico, le correnti scorrono attraverso fili a spirale, che generano campi magnetici e la forza di questi campi viene utilizzata per far girare l’albero di trasmissione. C’è meno attrito e nessuna esplosione, in tal modo poca energia viene persa come calore e il motore stesso richiede una manutenzione minima.

Ma se l’elettrico è così efficiente e ben progettato, perché non ha ancora conquistato il mondo dei trasporti su strada? Il problema non sono i motori, il problema è la batteria. Il suo punto di forza è trasformare l’energia elettrica in energia chimica e poi di nuovo in elettricità perdendone solo l’1% per ciclo. Le criticità però sono tante: innanzitutto le batterie sono pesanti. Un chilogrammo di benzina contiene 47 megajoule di energia, un chilo di batteria agli ioni di litio contiene meno di un megajoule. Per garantire la stessa autonomia, un veicolo dovrà sopportare un peso molto maggiore. Trasportare quel peso ha un costo in termini di energia.

Un veicolo più pesante deve combattere un maggiore attrito e questo incide ulteriormente sulla distanza percorribile. Per questo motivo le auto elettriche a batteria hanno un limite di autonomia tra i 250 e 300 chilometri, il che le rende ideali per il trasporto urbano, non per i viaggi più lunghi. Certo, alcune possono arrivare fino a 600 chilometri, come la versione a lungo raggio della Tesla S, ma il loro carico di batterie le rende molto meno efficienti.

Ci sono anche altri problemi. Per esempio, il funzionamento delle batterie diminuisce nel tempo, un po’ come capita al nostro smartphone. Questo perché una batteria agli ioni di litio si carica e scarica spostando gli ioni avanti e indietro dalla grafite agli elettrodi. Nel corso del tempo, se la carica avviene troppo rapidamente, questo movimento danneggia gli elettrodi. Ciò vuol dire che le batterie hanno bisogno di tempo per essere ricaricate. I punti di ricarica veloce riescono a ridurlo, forzando però il ritmo, col rischio di degradarle ulteriormente.

Un’altra questione riguarda il loro ciclo di vita: l’estrazione del litio per le batterie non avviene con logiche di economia circolare e può portare alla contaminazione di suoli e fiumi. Le batterie sono difficili da riciclare bene e spesso finiscono in discarica. Non ultimo, i veicoli a batteria si caricano, generalmente, dalla rete elettrica. Se ce ne fossero tantissimi il sistema dovrebbe sopportare un costo in più: quello del potenziamento della rete, che poi verrebbe riflesso nel costo dell’elettricità nel tempo.



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