Roth Philip - 1969 - Il lamento di Portnoy by Roth Philip

Roth Philip - 1969 - Il lamento di Portnoy by Roth Philip

autore:Roth Philip [Roth Philip]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788804493082
editore: Mondadori
pubblicato: 2001-06-14T22:00:00+00:00


“Il che?”

“Perché volevano che mangiassi la banana?”

“Boh, e chi lo sa. Forse volevano essere sicuri che io fossi realmente là, presente. Volevano, come si dice, sentirmi. A masticare. Senti un po’, ma tu baci solamente, o fai pure l’amore?”

Era la vera, l’autentica, la genuina! La mia sgualdrina dell’Impero dello Spogliarello… senza le zinne, ma così bella!

“Faccio pure l’amore.”

“Appunto, anche io.”

“Ma guarda che coincidenza,” dissi io, “proprio noi due dovevamo incontrarci.”

Rise per la prima volta, e questo fatto, anziché permettermi finalmente di sentirmi a mio agio, all’improvviso mi fece capire; lo sapevo, adesso sapevo… qualche cristone di negro sarebbe saltato fuori dal ripostiglio della camera da letto e mi sarebbe balzato addosso e m’avrebbe piantato un coltello in cuore - oppure la donna stessa sarebbe stata colta da follia, la sua risata sarebbe esplosa in selvagge grida isteriche - e Dio solo sapeva quale catastrofe ne sarebbe derivata. Eddie Waitkus!

(47)

Era forse una ragazza squillo? Una maniaca? Era d’accordo con qualche spacciatore di droga portoricano che da un momento all’altro sarebbe entrato nella mia vita? Entrato - me l’avrebbe anche finita, per quei quaranta dollari che avevo nel portafogli e un orologio di Korvette? (48)

“Senti,” dissi con la mia caratteristica astuzia, “tu queste cose le fai, pio meno… sempre…?”

“Ma che razza di domanda è questa! Che stronzata di osservazione dovrebbe essere, secondo te? Ma non sarai pure tu un altro di quei bastardi senza cuore, per caso? Non credi che anch’io abbia dei sentimenti?!”

“Mi dispiace. Scusami.”

Però, all’improvviso, là dove c’erano stati furia e oltraggio, v’erano soltanto lacrime. Avevo forse bisogno di altre prove per sapere che quella ragazza era, come minimo, un tantino instabile dal punto di vista psicologico? Qualsiasi uomo col cervello a posto si sarebbe alzato in quel preciso momento, si sarebbe rivestito, e per la miseria si sarebbe squagliato finché era in tempo. E avrebbe pure baciato per terra. Ma vede… il mio cervello a posto è semplicemente un altro nome per le mie paure! Il mio cervello a posto altro non è

che quell’eredità di terrore che mi porto dietro dal mio ridicolo passato! Quel tiranno, il mio superego, dovrebbe venir legato, quel figlio di puttana, dovrebbe venire impiccato a testa in gi-penzoloni da quei cazzi di stivali da Sturmabteilung che si ritrova e lasciarcelo fino a che muore!

Per la strada, chi era che aveva tremato, io o la ragazza? Io! Chi era che aveva avuto l’audacia, il coraggio, il fegato, io o la ragazza? La ragazza! Quella ragazza del cazzo!

“Senti,” mi disse, asciugandosi le lacrime con la federa del cuscino, “senti, prima t’ho detto una bugia, in caso t’interessasse, in caso abbia intenzione di scriverci qualche cosa o quello che è.”

“Ah davvero? Su che cosa?” E pensai, eccolo eccolo, il mio shvartze che si scaraventa fuori dall’armadio, - occhi, denti e lama di rasoio, tutto scintillante! Eccoti il titolo sui giornali: Assessore Agg’ Commissione Opportunità trovato decapitato in appartamento ragazza go-go!

“Insomma per quale motivo t’ho detto una bugia, a te?”

“Io non so di cosa stai parlando e quindi non ti posso rispondere.



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