Run by Jason Reynolds

Run by Jason Reynolds

autore:Jason Reynolds [Reynolds, Jason]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858697610
editore: Rizzoli
pubblicato: 2019-06-18T16:00:00+00:00


9

COSE DA FARE: Pensare agli alieni in grandi case di lusso (e alle sbruffone)

NON SOLO la pioggia significava niente allenamento, ma la pioggia di mercoledì significava che l’allenamento di giovedì, l’ultimo allenamento prima delle gare di sabato, sarebbe stato uno schifo. Meglio non pensarci neanche. E comunque di tempo per pensarci non ne avevo, perché niente allenamento significava anche non avere una scusa per non andare direttamente a casa di Becca dopo la scuola.

Sono andata a prendere Maddy nell’ala nord e abbiamo raggiunto insieme la macchina, come al solito. Be’, non proprio come al solito, perché visto come pioveva, più che camminare abbiamo corso. Maddy è salita e io mi sono infilata sul sedile davanti.

«L’allenamento è annullato» ho detto d’un fiato, asciugandomi l’acqua dalle braccia.

«Immaginavo» ha risposto Momly, con un sorrisetto. Ho dato un calcio a qualcosa sul pavimento. Una busta di plastica. Vestiti puliti e altra roba che aveva portato comunque. Non si sa mai.

«Quindi, se ti va bene, magari vado subito a casa di quella ragazza, Becca, per lavorare sul progetto di gruppo. Così non devo starci troppo.» Momly non ha commentato, si è limitata ad annuire. «Puoi, ti prego, ti prego, ti prego, venirmi a prendere tra due ore?»

«Due ore, ricevuto» ha confermato. «Ma lo sai dove abita?» Ho indicato fuori dal finestrino. La grande casa direttamente sull’altro lato della strada. Momly ha guardato e ha spalancato la bocca per un secondo prima di ricomporsi. «Wow. Mmm… okay, ti accompagno là allora.»

E proprio in quell’istante, Becca, Taylor e TeeTee sono comparse sul portone della scuola, ma senza uscire per via di tutta quella pioggia. Solo che se fossero state ad aspettare la fine del temporale, non sarebbero mai arrivate a casa di Becca, e quindi non c’era motivo che ci andassi neanch’io. In più, non avremmo lavorato neanche un po’ al progetto.

«Ci sono le altre ragazze del mio gruppo» ho detto, le parole come colla sulla lingua, ma soltanto perché sapevo già cosa avrebbe detto Momly subito dopo. Del resto, come ho già detto, pioveva. Forte. E dovevamo andare tutte nello stesso posto.

«Oh, ottimo. Vi porto tutte io, allora!»

Momly ha suonato il clacson e ha fatto cenno a Becca, Taylor e TeeTee di avvicinarsi. Non si sono avvicinate. Non subito. Il viso dolce di Momly può passare per quello di una estranea malintenzionata, se non la conosci. Ma poi ha aperto il finestrino quel tanto che bastava per farsi sentire e ha urlato: «Sono la zia di Patina!». E le ragazze sono arrivate di corsa alla macchina.

Maddy si è seduta davanti con me, una cosa che Momly non avrebbe mai e poi mai permesso in nessun’altra occasione, ma che ha lasciato correre solamente, e intendo solamente, perché stavamo andando giusto dall’altra parte della strada. A Maddy non dispiaceva. Era sul sedile davanti ed era contenta. Schiacciate sui sedili dietro c’erano loro, il mio incubo peggiore. Scherzo. Però, in effetti, era pazzesco pensare che Becca, Taylor e TeeTee fossero accalcate nella macchina di Momly, che in pratica è come dire la mia macchina!

«Cinture, tutte» ha canticchiato Momly.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.