Salvami by Darcey Steinke

Salvami by Darcey Steinke

autore:Darcey Steinke [Steinke, Darcey]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2004-12-31T16:00:00+00:00


7

GINGER

I fronti atmosferici si contesero l'anima della casa per tutta la notte. La maniglia della porta tremava nella stretta del vento che penetrava nella struttura di vetro e serpeggiava attraverso i fori di aerazione tra i pannelli. Foglie bagnate, ramoscelli e pezzettini di legno erano disseminati ovunque nel giardino. Un grosso ramo pendeva dall'albero di noci proprio davanti alla sua finestra, e il legno color carne brulicava di forbicine e millepiedi. Sotto uno dei seni di sua madre, il cancro avanzava formando delle bolle simili a grasso animale, così molli e appiccicose da richiedere una scatola di amido di mais al giorno.

Quand'era piccola, Ginger s'immaginava spesso il corpo di Cristo, i fori nei palmi e sui piedi, e non vedeva solo le parti principali, ma anche quelle intime, il suo addome piatto, il suo uccello. Erano cose di cui non parlava mai nessuno, il sottile velo di sudore sullo scroto rosso, la pelle delicata e rugosa nella piega fra i glutei. Quando si muore, l'anima scivola in una brocca d'acqua o nell'umidità dentro l'occhio di un gatto. L'anima aspetta finché il corpo non viene seppellito o cremato, poi vaga per il mondo in cerca di esseri umani o animali che vogliano avere un figlio. Certe volte l'anima vola in cielo, uscendo dalla finestra dell'ospedale e librandosi in alto come un sacchetto della spesa preso da una folata di vento. Oppure l'anima segue il corpo sottoterra, diventa un tutt'uno con la natura, crescendo nelle foglie d'erba e cadendo con le gocce di pioggia. Le anime della terra si mescolano tra di loro, ed è per questo che la natura palpita d'intelligenza e che il ghiaccio che ricopre uno stagno sembra qualcosa di più che della semplice acqua ghiacciata.

Il telefono squillò al piano di sopra. Il trillo metallico la fece pensare al volto di Mulhoffer. Si tirò il risvolto di flanella del sacco a pelo fin sopra al collo e restò immobile un attimo, finché non si ricordò della riunione degli amministratori parrocchiali; suo padre le aveva chiesto di andarvi in anticipo, per preparare il caffè e sistemare i biscotti al burro sul vassoio d'argento. Credeva che una buona accoglienza avrebbe addolcito i cuori degli amministratori e riportato Ginger nelle loro grazie. Ma lei aveva sentito la macchina di suo padre uscire dal viale già alcune ore prima. Un fremito d'ansia le attraversò la pancia. Aveva di nuovo mandato tutto a puttane.

I camion la superavano veloci, tirandosi dietro strisce di gas di scarico e spruzzando fango sul bordo della strada. Ginger passò accanto al centro commerciale. Nel parcheggio c'erano solo poche dozzine di macchine. Quel posto si era tristemente trasformato in una serie di vetrine vuote e catene di terza categoria. Stava andando in rovina. Il sindaco stava già pensando di farne un centro sportivo o una sede distaccata della scuola superiore.

La pioggia riempiva il canale di scarico fuori dalla chiesa, e Ginger dovette passare cercando di non finire con i piedi nell'acqua melmosa per raggiungere il chiavistello della grande cassetta d'alluminio per la posta.



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