Salvezza a Duna by Anne McCaffrey

Salvezza a Duna by Anne McCaffrey

autore:Anne McCaffrey [McCaffrey, Anne]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Longanesi
pubblicato: 1977-05-14T16:00:00+00:00


LA SPARIZIONE

LA MATTINA dopo la notizia dell’invito rivolto a Todd si era diffusa per tutta la colonia. Pat disse acidamente a Ken che, a suo avviso, il sollievo generale era quasi indecente. Dopotutto, Todd non era un mostro e senza dubbio l’unico dei bambini che sapesse cavarsela su Duna. Si sentiva come se lo stesse condannando alla libertà vigilata, invece di mandarlo presso amici che lo stimavano.

«I rubiani non vorrebbero nessuno dei loro garbati mocciosi», disse, con materna alterezza.

«Tesoro», l’ammonì Ken.

«Be’, Todd è mio figlio», ribatte Pat, guardandolo con un fiero cipiglio.

«E, se sei onesta, amore, devi ammettere che sei la più felice di tutti all’idea di liberartene.»

«Eppure non è naturale», gemette Pat, di colpo contrita.

Ken la strinse tra le braccia, baciandole affettuosamente la punta del naso.

«Ti prenderò un appuntamento con lo scrutacervelli della colonia, hai troppi complessi di colpa», disse Ken. Pat sospirò lievemente e si strinse al marito.

Quando Ken raggiunse la squadra di taglialegna, si sentì fare tante congratulazioni che cominciò a capire l’irritazione di Pat. Ma, prima che arrivasse al limite della pazienza, una piccola emergenza distolse da Todd i pensieri di tutti.

Quella sera Todd tornò dal villaggio relativamente pulito e con due nuovi tagli fasciati alla perfezione. Con orgoglio, consegnò alla madre quattro coppie di quei piccoli uccelli di terra di cui i rubiani erano così ghiotti. Li aveva catturati tutti da solo, servendosi di trappole.

«Avresti dovuto vedere il suo faccino quando me li ha regalati, Ken», mormorò Pat con gli occhi lucidi.

«Dovresti vedere il tuo», scherzò Ken.

«Oh, tu!» protestò Pat. Ma subito gridò: «Ahi!» perché Ken l’aveva pizzicata, come fanno i mariti per impedire che le mogli diventino troppo sentimentali.

«La stalla sarà finita dopodomani», annunciò Ken a tavola. «Todd, credi che tu e Rriss potreste procurarvi abbastanza di quei… pennuti per una cena alla mensa?»

«Di brna? Certo!» rispose il piccolo, strizzando gli occhi per il piacere di quella sfida.

Ilsa lo guardò con ammirazione e timore insieme.

«Come li catturate?» chiese Pat.

Allora Todd si lanciò in una meticolosa descrizione del processo, che fece spalancare gli occhi a Ken, mentre il volto di Pat prendeva un’espressione di affascinato orrore.

«È crudele, crudele!» gridò Ilsa, alzandosi di scatto dal tavolo e correndo fuori dalla stanza, in lacrime. Pat, con una occhiata furiosa a Todd, si precipitò dietro alla figlia per consolarla.

Todd guardò il padre come per dire: «Che cosa ho fatto adesso?» Ken scrollò le spalle e, per qualche momento, si stabilì un legame tra i due maschi di casa, contro gli isterismi delle femmine.

Quando i bambini furono a letto, Pat si buttò sul divano, raggomitolandosi contro Ken. I suoi capelli emanavano un odore pungente che Ken fiutò, cercando di scoprire cosa potesse essere.

«Oh, caro, è l’odore della linfa dei rlban che proprio non vuole andar via», si scusò Pat. «Sai, i rubiani usano anche spalmarne l’interno delle loro stoviglie, prima di cuocerle. Per questo i loro oggetti di terracotta hanno quello smalto che non riuscivamo a identificare.»

«Mhmmm», mugolò Ken con soddisfazione, appoggiando la guancia su quella chioma morbida. Dio, com’era bello stringere una donna fra le braccia.



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