Satire by Persio e Giovenale

Satire by Persio e Giovenale

autore:Persio e Giovenale
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


1. Sarmento e Gabba erano parassiti e buffoni di Augusto.

2. Sui marciapiedi (nel testo crepido, che può essere «gradino di pietra») e ponti questuavano i mendicanti: la stuoia era il loro giaciglio.

3. Il parassita e cliente umiliato a cui è diretta la satira.

4. Nel primo mattino, quando le due Orse ruotano ancora, il cliente deve prendere parte all’officiosa salutatio del patrono.

5. Con il vino si sgrassava la lana greggia.

6. Gli sfrenati sacerdoti della dea Cibele.

7. Caraffe di argilla di poco prezzo.

8. Rarissimi erano i Romani che si tagliavano i capelli prima del secolo III a. C. Secondo Varrone i primi barbieri sarebbero venuti in Italia dalla Sicilia nel 300 a. C.

9. Nel periodo tra il 91 e l’83 a. C. circa.

10. Trasea Peto ed Elvidio Prisco, stoici e rappresentanti dell’opposizione senatoriale rispettivamente sotto Nerone e Vespasiano, sono immaginati nell’atto di brindare ai due Bruti e a Cassio che liberarono Roma dai tiranni.

11. Gli antichi immaginarono che le Eliadi, sorelle di Fetonte, fossero state trasformate nell’albero dell’ambra e lì continuassero a piangere il misero fratello.

12. Cioè Enea che Didone preferì al re Iarba.

13. Vatinio di Benevento fu un delatore, favorito di Nerone; diede il suo nome a un tipo di calici a quattro becchi (nasorum nel testo).

14. Più che ad una riparazione a mezzo dello zolfo, si dovrà pensare che il vetro rotto richiede ormai di essere barattato come rottame da fondere con gli zolfanelli (sull’uso cfr. C. ALBIZZATI, Cinque chiose a Giovenale, in «Historia», VIII, 1934, p. 541).

15. Tullo Ostilio e Anco Marzio, gli antichi re.

16. È attribuito ironicamente allo schiavo africano il nome del bellissimo coppiere degli dèi.

17. Quartiere alto di Roma ove risiedevano le più ricche famiglie.

18. Uova e lenticchie costituivano le offerte nei sacrifici funebri.

19. Venafro in Campania, famosa per gli oliveti.

20. Micipsa, figlio di Massinissa, era re della Numidia. – Il nome di Boccare è dato qui a qualche Africano residente a Roma.

21. L’incettatore Lenate faceva alla ricca Aurelia – per carpirne il testamento – dei regali che essa rivendeva.

22. Il vortice di Cariddi nello stretto di Messina.

23. Il v. 104 è discusso in quanto è incerto se si deve considerare Tiberinus come nome proprio di un pesce (con lo scoliaste) o emendare glacie in glanis (così H. W. GARROD, Some passages of Juvenal, in «Class. Rev.», XXV, 1911, p. 240), il qual pesce, peraltro, non si troverebbe in Italia secondo altri (cfr. W. D’ARCY THOMPSON, Fish in Tiber, in «Class. Rev.», LII, 1938, p. 119); altri (S. OWEN, Juvenal V 104, in «Class. Rev.», LII, 1938, pp. 116 seg.) espunge lo strano glacie considerandolo glossa esplicativa di maculis e propone di sostituirvi ancora il verbo manet («vi attende»). Il Clausen (Silva coniecturarum, in «A. J. Ph.», LXXVI, 1955, pp. 47-62) considera corrotto glacie aspersus e legge glaucis sparsus identificando il pesce in questione con il lupus (cfr. COL., 8, 17, 8). Il Bradshaw (Glacie aspersus maculis: Juvenal V 104, in «Class. Quart.», XV, 1965, pp. 121-125) invece non ritiene corrotto il testo, ma pensa che



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.