Scuola creativa. Manifesto per una nuova educazione by Ken Robinson

Scuola creativa. Manifesto per una nuova educazione by Ken Robinson

autore:Ken Robinson [Robinson, Ken]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788859012252
Amazon: 8859012252
editore: Erickson
pubblicato: 2016-01-02T00:00:00+00:00


Insegnare in chiave diversa

Ci sono molte persone che svolgono professioni differenti e che possono affiancare gli insegnanti portando la loro energia, il loro entusiasmo e la loro competenza specifica nell’istruzione. Per fare questo non è necessario che abbiano una formazione da insegnanti. È necessario che abbiano due passioni: una per la loro particolare disciplina, e una per la condivisione del loro entusiasmo con i bambini. Neil Johnston è una di queste persone. Già da studente universitario, creò la sua impresa Store Van Music per far conoscere le sue composizioni e produzioni musicali. Per procurarsi il denaro che sempre occorre per avviare un’attività, iniziò a insegnare musica in una scuola vicina, due giorni alla settimana.

«La scuola era in una zona decisamente depressa» mi disse. «Su seicento alunni, solo due studiavano chitarra. Quello era l’unico corso di musica individuale che la scuola avesse mai proposto.» Neil raccontò: «Adoro il cambiamento che il digitale ha portato nell’industria musicale, ma non trovai alcun riflesso dell’amore e della passione che avevo per la musica in ciò che vidi in classe. Quello che veramente mi colpì fu che i gruppi di alunni con cui avevamo le maggiori difficoltà erano gli stessi gruppi di alunni che a pranzo e a ricreazione prendevano il telefono per ascoltare musica. Adoravano la musica, ma odiavano le lezioni di musica». Con poco tempo e poche risorse a disposizione, Neil cercò di portare ai suoi alunni un approccio nuovo e più significativo alla musica. Stava lavorando a spot e colonne sonore per videogiochi e portò questo lavoro in classe per farvi partecipare gli alunni. Quelli che non capivano perché si dovessero studiare composizioni di un secolo prima iniziarono a drizzare le antenne alla proposta di trovare idee per qualcosa che avrebbe potuto finire sulla loro PlayStation o sull’Xbox.

Allo stesso tempo, iniziò a parlare di musica ai bambini dal loro punto di vista, usando le canzoni che ascoltavano sul telefono durante l’intervallo: «Tutti hanno un’opinione sulla musica, sia che la adorino sia che la detestino. Se suono pezzi di Britney Spears in una classe, possono esserci trenta ragazzini che li adorano. E comunque ce ne sono anche molti che li detestano — e sono pronti a fartelo sapere. Ma apre il dialogo. Li coinvolge. Quando siamo in classe, infatti, non muoiono dalla voglia di prendere il telefono e andare su Facebook. Non si distraggono». Vedendo il rapporto che stava iniziando a costruire fra gli alunni e l’educazione musicale, Neil cominciò a portare gruppi musicali nella scuola per workshop di una giornata sul rock e sul pop. Com’era prevedibile (perlomeno a questo punto), gli workshop ottennero enorme successo e questo attirò l’attenzione di una serie di aziende affascinate da quello che stava facendo. Apple contattò la Store Van Music per iniziare a parlare di una collaborazione, ma sebbene ci fosse interesse da entrambe le parti, non si stabilì mai una vera partnership. Poi Apple lanciò l’iPad e tutto cambiò: «Quando uscì l’iPad, attirò subito la mia attenzione. Pensai che fosse fantastico e che fosse



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.