Se ci credi by Paola Di Benedetto

Se ci credi by Paola Di Benedetto

autore:Paola Di Benedetto [Di Benedetto, Paola]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2020-10-23T12:00:00+00:00


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L’isola dei famosi terminò ad aprile e mi ritrovai con un’agenda tempestata di appuntamenti in mezza Italia. Avevo appena trovato casa, ma si può dire che vivessi sul mini-van con cui raggiungevo le mie mete.

Avete presente le trombe d’aria, che passano e sollevano qualsiasi oggetto capiti loro a tiro, lo fanno girare vorticosamente e poi lo risputano a terra quando hanno scaricato tutta la loro energia? Io mi sentivo come una di quelle cose: presa e sballottata da un meccanismo più grande di me, che non conoscevo e di cui dunque non avevo il controllo. Ogni giorno conoscevo persone nuove, stringevo mani, scambiavo sorrisi, ma tutto si fermava a un livello molto superficiale, perché nel giro di un paio d’ore sarei dovuta ripartire. Altra strada, altri chilometri, altra gente, altre mani, altri sorrisi. Ero sola in ogni istante della giornata: sul van, trincerata dietro le cuffie e gli occhiali scuri, attraverso i quali guardavo il mondo di fuori scorrere veloce e inospitale; ero sola su e giù dai palchi; ero sola la sera, nelle camere di hotel tutte uguali, con letti freschi, WC igienizzati e le prese nascoste in punti introvabili.

Quella vita l’avevo scelta io, è vero. Si può proprio dire che me la fossi cercata! Ciò non toglie, però, che fosse difficile scendere a patti con le sue sfaccettature più ostiche, cui non ero preparata. Per esempio, non mi aspettavo che il lavoro mi imponesse di perdere la festa di compleanno di mio padre o di mia nonna.

Oggi, che da allora sono passati alcuni anni, so che questa vita richiede una serie di compromessi nella gestione del tempo. Che non posso permettermi di rinunciare a occasioni lavorative preziose, a volte uniche, se voglio costruirmi un futuro il più solido possibile. Ma so anche che tutto questo ha un prezzo in termini di affetti: in questi anni mi sono persa innumerevoli eventi famigliari e di amici ai quali tenevo. Il motivo era buono, d’accordo, ma non posso fingere che essere lontano dalle persone care, sempre altrove, non mi sia pesato.

In quelle settimane, complice l’inesperienza, ne soffrivo particolarmente.

Non lo so, forse dobbiamo arrivare a scoprire il punto in cui più siamo vulnerabili per poi rafforzarci. In quel momento io ero molto vulnerabile, e penso sia stato proprio quello stato d’animo a farmi emozionare così profondamente sulle note di una canzone che non avevo mai sentito. Ascolto spesso le playlist italiane di Spotify, mi piace riscoprire i classici e farmi stupire dalle novità. Il testo parlava di due ragazzi che oltrepassavano un limite, volavano in alto, così in alto come non gli era mai capitato, e volevano tornare lì, e rimanerci, anche se tutto intorno si fosse spento.

“FORSE DOBBIAMO SCOPRIRE IL PUNTO IN CUI PIÙ SIAMO VULNERABILI PER RAFFORZARCI.”



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