Sempre e solo Leah by Becky Albertalli

Sempre e solo Leah by Becky Albertalli

autore:Becky Albertalli [Albertalli, Becky]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852092138
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


a. In inglese, per indicare una persona non binaria o gender fluid, e non imporle una scelta fra maschile e femminile, la comunità LGBT ha iniziato a utilizzare il pronome they.

Capitolo Diciotto

Trascorriamo il pomeriggio girando per il centro di Athens, fra locali di musica dal vivo e negozietti di vestiti vintage, dove Abby compra un paio di stivaletti in finta pelle con i soldi per il pranzo. Ci sono volantini appesi dappertutto che pubblicizzano serate DJ, spettacoli teatrali dell’università e una band, i Motel/Hotel, in programma questo weekend. E ovunque guardiamo vediamo ristoranti. Abby dice che sta morendo di fame e per fortuna ha con sé la carta di credito dei suoi, così ci fermiamo a un bancomat.

«Quando ero piccola, ogni volta che mia madre ritirava dei soldi, credevo avesse vinto il jackpot» dice Abby. «Pensavo: “Caspita, la mamma è fortissima in questo gioco”.»

«A me piaceva un sacco la sensazione al tatto delle banconote nuove» dico.

«A me piace ancora.»

«A me piacciono perché sono soldi.»

Abby sorride. «Oh, Leah, quanto sei dolce. Ti piacciono i soldi per quello che sono.»

Ci fermiamo a una tavola calda a mangiare dei toast al formaggio, poi prima di rientrare a casa di Caitlin prendiamo un gelato. E al ritorno, per tutto il tragitto, sento un ronzio di felicità nella pancia. Mi dice: “Forse ci siamo. È questa la vita del college”.

Salite all’appartamento, ci buttiamo ai lati opposti del divano con i nostri cellulari: Abby scrive a sua cugina, io a Simon.

Come sta andando???, mi domanda lui.

Abby sembra okay.

Davvero? Nick invece sta da schifo.

Abby mi dà un colpetto. «Vuoi vedere le mie cugine?»

Mi si avvicina, giro lo schermo dalla mia parte. Do un’occhiata alla foto: Abby è in mezzo a due ragazze bianche dallo sguardo raggiante, con i capelli lunghi e mossi. «Molly è la mora, mentre Cassie la bionda» dice. «Eravamo al matrimonio delle loro madri.»

Fa scorrere altre foto e si ferma su uno scatto ben illuminato di due donne che si sorridono sotto un arco floreale. Una ha i capelli color miele e un’aria un po’ hippie persino in abito da sposa. L’altra indossa i pantaloni e ha la faccia di Abby. Nel vero senso della parola, è la sua versione più matura. Una cosa che disorienta.

«Non sapevo che avessi due zie gay» dico infine.

«Sì, zia Nadine è lesbica, mentre credo che zia Patty sia bisessuale.»

Riguardo la foto. «Nadine è la sorella di tuo papà?»

«Sì. Ne ha due. Lei è la più giovane.»

«Lo mette a disagio che sia lesbica?»

«Per niente.»

«Davvero?»

«Perché?» Un sorriso lieve.

Sento caldo alle guance. «Non lo so. Hai sempre detto che tuo padre è molto rigido e tradizionalista.»

«Lo è, ma su questo argomento è tranquillo. Però non so cosa direbbe se io o mio fratello gli confessassimo di essere gay…» Si interrompe, arrossisce.

Poi nessuna delle due parla più. Giocherello con il telecomando. Abby lo fissa per un attimo.

Finché il suo telefono si mette a vibrare e lei si riprende. «È Simon» dice. E, con il cellulare all’orecchio, si infila nella camera di Caitlin.

Fisso per un po’ il ventilatore sul soffitto.



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