SFBC 12 Van Vogt Alfred E. - La Città Immortale (by FsBook Group) by Anonymous

SFBC 12 Van Vogt Alfred E. - La Città Immortale (by FsBook Group) by Anonymous

autore:Anonymous [Anonymous]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-01-10T16:00:00+00:00


CAPITOLO SEDICESIMO

Pendrake mangiò e dormì; poi mangiò e dormì di nuovo. Si svegliò dal suo terzo sonno con la sensazione di non poter più ritardare la sua visita a Big Oaf.

Ma rimase disteso ancora per qualche minuto. Non che la sua camera da letto fosse particolarmente comoda. La luce scintillante delle pareti era troppo intensa per occhi umani bisognosi di oscurità e di riposo. Il letto, sebbene morbido, era concavo; e così erano anche le due lunghe sedie senza schienale. La porta che conduceva nella stanza accanto era alta appena sessanta centimetri, come l'entrata di un igloo.

Vi fu un rumore raschiante. Una testa si affacciò alla porta, e un uomo alto e magro entrò strisciando e si rialzò. Occorse un attimo perché Pendrake riconoscesse Chris Devlin, l'uomo che si era opposto alla sua uccisione. Devlin disse: — Sono sorvegliato. Quindi, venendo qui, ho fatto cadere i sospetti anche su di te.

— Bene — fece Pendrake.

— Eh! — L'uomo lo guardò fisso, e Pendrake gli rese l'occhiata con molta freddezza. Devlin continuò, lentamente: — Hai riflettuto, a quanto vedo!

— Infatti — disse Pendrake.

Devlin si sedette in una delle sedie concave.

— Ecco — fece, — tu sei un uomo che mi va a genio. Vorrei farti una domanda: il modo con cui hai trattato Troger… è stato un caso?

— Potrei fare la stessa cosa a Big Oaf — dichiarò seccamente Pendrake.

Si avvide che Devlin era rimasto impressionato e sorrise ironicamente all'efficienza della psicologia di cui si era servito… la psicologia della voluta positività.

— Peccato — disse Devlin, — che un uomo dotato del tuo spirito sia un po' sciocco. Nessuno può spuntarla contro Big Oaf. Inoltre, quello eviterebbe un attacco diretto.

Pendrake rispose prontamente.

— La cosa più importante è questa: su quanti uomini puoi contare?

— Circa un centinaio. Altri duecento passerebbero dalla nostra parte, se ne avessero il coraggio, ma aspetteranno per vedere come si metteranno le cose. Quindi vi sono duecento uomini sicuramente contro di noi… e potrebbero convincerne altri cento a combattere al loro fianco.

— Ma un centinaio d'uomini è sufficiente — disse Pendrake. — Il mondo è governato da piccoli gruppi. Cinquecento uomini decisi e duecentomila seguaci rovesciarono il regime zarista in una Russia di centocinquanta milioni di persone. Hitler si impadronì della Germania con un pugno di fedeli molto attivi. Ma vorrei darti qualche consiglio, Devlin.

— Sì?

— Prendete la sorgente dell'acqua. Prendete i posti sorvegliati delle sentinelle, e teneteli a tutti i costi. Impadronitevi del bestiame! — Pendrake fece una pausa, poi: — Quante mogli hai, Devlin?

L'uomo sussultò, cambiò colore. Infine disse, violentemente: — Sarà meglio lasciare le donne fuori da questa faccenda, Pendrake. I nostri uomini sono stati senza donne così a lungo che… perderemmo tutti i nostri seguaci.

— Quante mogli? — chiese con fermezza Pendrake.

Devlin lo fissò. Adesso era pallido, e la sua voce era più rauca.

— Big Oaf è stato furbo — ammise. — Quando catturammo quelle donne tedesche, diede due mogli a ciascuno dei suoi cento nemici più ostinati.

— Di' ai tuoi uomini — fece Pendrake, — di scegliere la donna che preferiscono e di lasciare andare l'altra.



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