Sherlock, Lupin & Io - 7. L'enigma del Cobra Reale (Italian Edition) by Irene Adler

Sherlock, Lupin & Io - 7. L'enigma del Cobra Reale (Italian Edition) by Irene Adler

autore:Irene Adler [Adler, Irene]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2017-01-17T00:00:00+00:00


Capitolo 11

LA COSCIENZA DEL CAPITANO

Quando giunsi all’appuntamento con Sherlock e Lupin alla Shackleton Coffee House, alle 11 in punto, scoprii che la mia visita a Lady Grenville era stata fatta passare in secondo piano da una clamorosa notizia che campeggiava su tutte le prime pagine dei quotidiani londinesi: il capitano Hirst si era consegnato alla polizia!

Non appena Lupin mi comunicò la novità mi lasciai cadere su una poltrona, incredula. Sherlock mi lesse allora la parte più saliente dell’articolo che si trovava sulla prima pagina del Times.

– …secondo fonti vicine a Scotland Yard, il capitano Hirst si è dichiarato innocente, ma ha altresì asserito che intende assumersi tutte le responsabilità che gli competono in quanto capitano della Madras Moon.

Accolsi quelle parole con un lungo sospiro.

– Il capitano e il suo senso dell’onore… Alla fine Orazio non è riuscito a fermarlo – dissi.

– Visto e considerato lo stato in cui si trovava quando gli abbiamo parlato, la cosa non mi stupisce affatto – osservò Lupin.

– Già – annuì Sherlock, posando il giornale sul tavolo. – Si tratta di un esito prevedibile, che almeno ci serve a qualcosa.

– Oh! E a che cosa ci servirebbe, di grazia, un innocente che rischia di fare la fine del colpevole?! – sbottai.

– Semplice – mi rispose Sherlock, calmissimo. – Nulla fino a ora ci permetteva di escludere che quella del capitano Hirst fosse l’astuta messinscena di un audace criminale.

– Ma la messinscena di un criminale è fatta per rimanere fuori di galera e non per finirci dentro. Quindi ora sappiamo con certezza che Hirst è davvero innocente – intervenne Lupin, completando il ragionamento.

Poiché per me l’innocenza del capitano non era mai stata in discussione, accolsi tutto quel cavillare con un certo fastidio.

– Bene. Ora possiamo dedicarci a provare l’innocenza del capitano, giusto? – domandai, piuttosto seccamente.

– Con grande piacere – fece Holmes. – E a tal proposito, qualcosa d’interessante si trova proprio nel giornale che hai sotto il naso!

Quell’ultima frase era stata pronunciata come se si trattasse di una specie di piccola sfida. Sfida che accettai senza la minima esitazione.

Scorsi più volte le pagine odorose di piombo del Times, alla ricerca di quel “qualcosa di interessante” cui aveva fatto riferimento Sherlock, ma senza successo. Poi, all’improvviso, lo trovai. O, almeno, credetti di trovarlo.

– L’arrivo a Londra del maragià! – esclamai.

Stando infatti a quanto affermava l’articolo che aveva attirato la mia attenzione, Mokham Chand, il maragià di Jalandhar, stava per giungere in città.

– Ben fatto, signorina Adler, ben fatto… – approvò Sherlock, sornione. E, per prolungare quel piccolo gioco tra di noi, imitò il tono del precettore che interroga la sua pupilla. – E che cosa vi ha colpito, in particolare, di questa notizia?

Il gioco, lo ammetto, mi divertì. Così, lanciata una rapida occhiata a Sherlock, piegai il giornale e lessi:

– …il maragià Mokham Chand giungerà a Londra per recarsi in visita ufficiale a Lord Sainsbury, nei giorni scorsi nominato nuovo luogotenente-governatore del Punjab. È questa la regione dalla quale proviene lo stesso maragià e che recentemente



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