sirene by giuseppa

sirene by giuseppa

autore:giuseppa [giuseppa]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Ma ciò non la faceva sentire meglio.

Aveva ancora un problema. Un grosso problema. E il suo nome era Ben Mendoza. «È inutile un secondo

controllo» asserì Vance. «Sarebbe uno spreco di tempo. Che ne pensi, Kayla?»

«Io non sono un'esperta.» Poco prima aveva esaminato i tabulati dei rilevamenti sonar del giorno precedente, però al momento, seduta per terra nella saletta riunioni, aveva altro da fare: colorare insieme a Madison il libro La Sire-netta. «Ma sembra geologico.»

«Grazie.» Vance sorrise. «Da' un'altra occhiata, Gray. Osserva com'è tondeggiante. È geologico, senza dubbio.»

Quella discussione tra Vance e Gray durava da ore. Ma l'Isabella era là, continuava a ripetersi Kayla. Era solo una questione di tempo prima che il vascello apparisse su uno dei monitor. Avrebbero stappato lo champagne e festeg-giato. Kayla prese un pastello rosso e colorò la coda di Ariel.

Gray si massaggiò le tempie. «Dopo un paio di secoli sul fondale marino, un target non ha più l'aspetto di una nave. Sarebbe tondeggiante. Amorfo.»

Madison sollevò in aria il pastello rosa. «Cosa vuol dire moffo?»

«Amorfo» ripeté Gray con quel suo splendido sorriso. «Significa informe, senza una forma precisa.»

«Capito.» Madison riprese a colorare di rosa un ippocampo.

Vance non era convinto. «È geologico e non vale la pena fare un secondo controllo» ribadì.

«Che succede?» chiese Ben. «Vi si sentiva fino in plancia.»

Che ci faceva Ben lì? Perché stava sempre tra i piedi? Ora si rasentava il ridicolo. Per quanto Kayla ci provasse, non riusciva a evitarlo. Perlomeno non erano da soli. Non aveva voglia di discutere del bacio che si erano dati il giorno prima.

«Io e Kayla stiamo colorando, e Vance e Gray stanno parlando della Issy» spiegò Madison al padre.

«Izzy» la corresse Ben. «Non ditemi che state ancora discutendo del target?»

Vance ammiccò. «D'accordo, capo, non te lo diremo.»

«Ho continuato a leggere la tua ricerca, Kayla.» Il sorriso di Ben la irritò. Lo preferiva accigliato. «E

incredibile.»

Era dal giorno prima che aveva con lei quell'atteggiamento complimentoso, disponibile, spiritoso. Le era molto più facile detestarlo quando si comportava da stupido arrogante. Voleva dimenticare di averlo baciato, ma ogni volta che lo vedeva il ricordo riaffiorava impetuoso.

«Vieni qui, principessa» disse Ben alla figlia. Madison non esitò. Lasciò cadere il pastello, afferrò Baby Fifi e si arrampicò in grembo al padre.

Lui prese a farle il solletico e la bambina cominciò a ridere. Kayla li osservò con il respiro sospeso. Padre e figlia stavano condividendo un momento prezioso. Sorrisi, risate, abbracci. Il loro amore era così forte che le sembrava di poterlo toccare con mano. Ben era il genere di padre che lei avrebbe voluto per i suoi bambini.

I suoi bambini?!

Cosa le stava accadendo?, si chiese non senza sconcerto. Immaginare una famiglia, tanto meno un futuro con

Ben, era fuori questione. Lei voleva evitarlo, non fantasticare o sognare di lui.

Tuttavia qualunque emozione le si agitasse dentro si stava trasformando in qualcosa di più. I suoi sentimenti per Ben diventavano sempre più profondi ogni volta che interagivano, soli o no che fossero. Ma non poteva più stare sola con lui. Ben avrebbe sicuramente parlato di quanto era successo nella sua cabina.



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