Sofocle, Antigone e la sua follia by Eugenio Borgna;

Sofocle, Antigone e la sua follia by Eugenio Borgna;

autore:Eugenio, Borgna; [Borgna, Eugenio ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Antropologia culturale, Intersezioni
ISBN: 9788815370204
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2021-08-15T00:00:00+00:00


Sono parole molto semplici e molto belle, che riassumono la storia della vita di Antigone, dalla quale non è lontana la vicenda umana della stessa Weil.

Un ultimo flashback

Mettendo fra parentesi, lo vorrei ripetere, ogni considerazione di matrice filologica e letteraria, storica e filosofica, e leggendo il testo della tragedia di Sofocle come se fosse la storia di una vita dalla straordinaria significazione umana, mi sono immerso nella luce meridiana dell’intuizione fenomenologica, che mi ha consentito di avvicinarmi ai contenuti psicologici della tragedia. In questa mia lettura ho cercato di ricostruire il cammino esistenziale di Antigone, così come in altri miei testi mi sono confrontato con le emblematiche figure letterarie di Amleto e di Ofelia, di re Lear e di Macbeth, di Natascia e di Anna Karenina, con i bagliori delle loro testimonianze che hanno ampliato i confini di conoscenza dell’anima umana.

La poesia ha sempre aiutato la psichiatria a scendere negli abissi della interiorità non solo delle pazienti e dei pazienti, ma anche di queste grandi figure letterarie, facendone riemergere le linee d’ombra, e dando loro un senso. Nulla di nuovo in questo mio disegno, e nondimeno da una tragedia, decifrata da una psicologia fenomenologica, rinascono immagini che si aggiungono, magari completandole, a quelle delle analisi letterarie e filosofiche.

La follia di Antigone è immersa in scansioni semantiche che l’avvicinano, ad esempio, a quella di Ofelia, che muore in una eterea inconsapevolezza del tutto estranea ad Antigone, ma l’una e l’altra sono intessute di una grazia e di una fragilità, di una dolcezza e di una delicatezza luminosissime.

La tragedia sofoclea si legge con una stupefatta fascinazione, e lo sguardo di una psichiatria ermeneutica ne fa sgorgare orizzonti di senso altrimenti (forse) insondabili. La voce degli antichi, la voce di Sofocle, mi auguro, che sia fedelmente risuonata in questo mio libro, nel quale ho cercato di ascoltarla nella sua spontaneità e nella sua delicatezza, nella sua trasparenza e nella sua capacità di creare associazioni tematiche, talora lontane le une dalle altre, ma ricollegate da radici comuni.

La figura fragile e luminosa di Antigone mi ha consentito di riconoscere nuovi aspetti di una follia femminile, intesa nella sua fragilità, e nella sua vicinanza a quella che è la nostra vita quotidiana, aperta all’ascolto, e alla umana sensibilità, alla tenerezza, e alla delicatezza. Lo ripeto: nella sfolgorante definizione, che Brentano ha dato della follia, di infelice sorella della poesia, si nasconde una forma di sofferenza psichica che è tematizzata dalla tristezza vitale, dalla malinconia, dalla fatica e dal male di vivere, nelle loro infinite intermittenze dell’anima.

Il sacrificio di Antigone, il suo morire per dare sepoltura al corpo di Polinice, non può non ridestare in ciascuno di noi una umana straziante comprensione. Un sacrificio nondimeno simbolico, subito annullato dalla crudeltà di Creonte, signore di Tebe, che è causa della morte di Antigone, di Emone e di Euridice. Un sacrificio inutile? Il destino di Antigone, la sua sensibilità e la sua follia l’hanno portata a scegliere la morte, prima, e il suicidio, dopo; e lo sguardo della psichiatria



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