Stelle di cannella by Schneider Helga

Stelle di cannella by Schneider Helga

autore:Schneider Helga
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Salani
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo VI

Wilmersdorf, dicembre 1933

Quando aveva sparato a Koks, Fritz Rauch si convinse di essersi finalmente sbarazzato di un nemico che simbolizzava - anche se lui non lo poteva capire - l’irrazionale odio che provava per i Korsakov, ma in special modo per il suo ex amico David. Ogni giorno aveva quindi atteso con spasmodica impazienza che quel nero gatto “ebreo” finalmente morisse, e si sentiva tanto sicuro dell’esito fatale che aveva accettato senza battere ciglio la punizione inflittagli dal padre, non già per avere sparato su un gatto, ma per aver sottratto dalla sua adorata collezione una preziosa arma. Oskar Rauch aveva addirittura chiamato un fabbro per dotare l’armadietto di una seconda chiusura, questa volta a prova di bomba.

Passarono i giorni e alla fine fu chiaro che Koks sarebbe sopravvissuto. Fritz schiumava di delusione e di rabbia. La maledetta bestia, secondo il detto popolare, aveva sette vite! Fritz si era dovuto rassegnare, ma in qualche modo doveva sfogarsi e così aveva cominciato a sparare con il suo fucile a pallini su ogni cosa che si muovesse nei dintorni; rane e uccelli, cervi volanti e topolini, e una volta a Mumps, il porcospino che si avvicinava in cucina per ricevere dalla signora Rauch qualche avanzo. Il povero animale rimase gravemente ferito e la mattina dopo lo trovarono immobile, gli occhi vitrei, vicino alla porta della rimessa. La signora Rauch ne fu molto addolorata e per la prima volta chiamò il figlio “mostro”. Ma il piccolo demonio sghignazzò:

¯ Cosa sarà mai, era solo uno stupido porcospino. E io li odio, hanno tutte quelle spine per non farsi toccare. Li odio, sono dei vigliacchi. Devono morire. Tutti. Tutti i porcospini!

All’improvviso, come se davanti a lei si fosse lacerato un velo, la signora Rauch guardò il figlio con altri occhi e fu percorsa da un brivido. Che ne era stato del suo Fritz di nemmeno un anno prima? Che ne era di Wilmersdorf, l’ameno quartiere dove tutti si volevano bene e i ragazzi erano ancora ragazzi? Non diavoli come suo figlio, che faceva la ronda insieme a un’orda di compagni, ingiuriando i clienti che entravano nel bazar dell’ebreo Silbermond, o denunciando le edicole e le librerie che vendevano materiale vietato, o picchiando in cinque un inerme ragazzino ebreo come David Korsakov.

Anche suo marito, il poliziotto Rauch, si era reso conto che nel quartiere non lo salutavano più con il calore e la deferenza di una volta; molti, anzi, vedendolo da lontano, cambiavano addirittura direzione o cercavano di ignorarlo. Che il suo Fritz si facesse valere rientrava perfettamente nel nuovo spirito della nazione: gli abitanti di Wilmersdorf potevano anche storcere il naso, ma prima o poi avrebbero capito che era un lusso cui era meglio rinunciare!

Certo, gli rodeva che il figlio lo trattasse ogni giorno con meno rispetto, ma non osava reagire perché Fritz minacciava addirittura di fare rapporto alla Direzione generale, di cui lui aveva un sacro terrore. La cosa sarebbe stata riferita alla sede competente del Partito e la sua carriera ne avrebbe potuto soffrire.



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